Coronavirus, 400 milioni in buoni spesa. La ripartizione Comune per Comune / PDF

Il provvedimento messo in campo dal governo per aiutare chi è in difficoltà economica è stato firmato da Borrelli

Gente in fila al supermercato per fare la spesa (Ansa)

Gente in fila al supermercato per fare la spesa (Ansa)

Roma, 29 marzo 2020 - Il governo stanzia 400 milioni di buoni spesa per far fronte all'emergenza Coronavirus e aiutare chi è in difficoltà economica. "Non lasciamo nessuno solo e abbandonato a se stesso", hanno spiegato in conferenza stampa sabato sera il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità (ad esempio presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale). Infatti stasera il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato l'ordinanza che stanzia i 400 milioni ai Comuni.

E' previsto che 386.945.839,14 euro vadano in favore dei Comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario, alla Regione Siciliana e alla Regione Sardegna, mentre i restanti 13.054.160,86 euro siano destinati in favore delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Le risorse saranno ripartite secondo vari criteri: una quota pari al 80% del totale, per complessivi euro 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune (confermato che il contributo minimo spettante non può in ogni caso risultare inferiore a euro 600); il restante 20%, per complessivi euro 80 milioni è ripartita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione. I valori reddituali comunali sono quelli relativi all’anno d’imposta 2017.

Le risorse spettanti ai comuni delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, sono assegnate alle predette Autonomie che provvederanno al successivo riparto in favore dei Comuni del proprio territorio.

I Comuni possono inoltre destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla presente ordinanza eventuali donazioni, aprendo appositi conti correnti bancari.

Ecco dunque nel dettaglio la ripartizione dei contributi spettante a ciascun comune.

(Clicca sul pdf per ingrandire)