Martedì 16 Aprile 2024

L’Economist: benvenuti in Britaly. "Copertina sbagliata, Paesi diversi"

Lo scrittore inglese Tim Parks, che vive in Italia: una scelta fuorviante per noi, offensiva per voi. "La crisi che attraversa il mio Paese d’origine è frutto di divisioni profonde acuite dalla Brexit"

Welcome to Britaly? O, detto in altri termini, la Gran Bretagna si è italianizzata, considerando l’economia in caduta libera e quattro primi ministri fatti fuori in sette anni?

"No, no, no".

Ma come, Tim Parks, lei da inglese ormai naturalizzato italiano non ha gradito la copertina di The Economist?

"È ridicola. Per gli inglesi è fuorviante. Per gli italiani è insultante: i soliti spaghetti, la solita pizza. Il riportare sempre tutte le cose al passato e il servirsi degli stereotipi sono la peggior forma di populismo".

Sì, se ne è lamentato anche l’ambasciatore italiano a Londra. Lei invece lo dice da britaliano?

La copertina dell’Economist ritrae Liz Truss con pizza e spaghetti
La copertina dell’Economist ritrae Liz Truss con pizza e spaghetti

Non ride. "Ho ottenuto la cittadinanza italiana. Ho 67 anni, abito in Italia da 40 anni. A 25 anni pensavo di rimanere solo 3 anni poi, vede? La vita... il curriculum di mio figlio invece ora lo ha portato in Gran Bretagna. Penso che siano due Paesi splendidi ora in difficoltà. Ma lasciamoli diversi, per piacere".

D’accordo, ma non negherà che colpisce vedere la Gran Bretagna tanto instabile...

"Certo, l’instabilità c’è, eccome. Mi pare che tutti i nodi stiano venendo al pettine in questo momento pazzesco".

Quali sono?

"Le divisioni profonde sono state acuite prima dal rapporto con la Ue e poi dalla Brexit, e dall’avvicendarsi di leader con posizioni diverse nell’ambito dei Tory. Ma tutto è stato una novità: prima il Covid, ora la guerra... Io mi chiedo: quanto questa crisi è frutto dei “record“ negativi degli ultimi anni e quanto invece, semplicemente, di politiche sbagliate?".

Liz Truss, che voleva tagliare le tasse e dispensare sterline a pioggia contro il caro bollette, è stata dipinta da The Economist come un centurione romano che impugna una forchetta piena di spaghetti...

"Prima di dimettersi aveva già fatto l’inimmaginabile: ritirare interamente un pacchetto di riforme fiscali estreme dopo il crollo della sterlina e aveva cacciato il suo ministro all’Economia. Io penso che sia stata scelta la persona sbagliata".

Analogie con l’Italia?

"Meloni è stata al contrario incredibilmente lucida e ha fatto un percorso straordinario. Tutti eravamo impensieriti dalla sua ribalta ma si sta dimostrando molto seria. Nessuno in Inghilterra è mai partito dal 4-5% per arrivare in pochi anni a questa enorme maggioranza. Ecco, semmai, se vogliamo proprio fare confronti...".

Ora fa l’inglese? Please...

"In Italia il Pd ha di fatto consegnato la sua offerta politica, in termini di risposte sull’economia, a Draghi e all’Europa, limitandosi a parlare quasi esclusivamente di diritti, migranti... Una tendenza che corrisponde a quella dei cosiddetti “Remain“, gli anti-Brexit. Ma Meloni deve stare attenta, perché dentro una maggioranza troppo vasta si creano continuamente nemici interni, proprio come avviene nel Partito conservatore".

Meloni ora ha il problema di Berlusconi.

"Ormai è inadeguato".

Attento, sta usando lo stesso termine (“unfit“) di The Economist di 21 anni fa.

"Di certo in Gran Bretagna non sarebbe stato consentito a un ex leader come Berlusconi di restare aggrappato così al potere. E nemmeno a un politico che ha perso tanti voti come Salvini".

Prima dell’“insalata che deperisce“ (così è stata soprannominata Liz Truss) Johnson, di cui ora si ipotizza il ritorno, sembrava molto poco british, non trova?

"È una creatura stranissima. Politicamente abilissimo in certe fasi, ma era la persona sbagliata per il Covid: i suoi istinti erano tutti verso il liberismo, figurarsi nel periodo del lockdown".

Insomma, non vuole dirlo dove è più stimolante vivere?

"Sono Paesi con una struttura emotiva, modalità di accesso al lavoro e tratti troppo diversi. Credo che sia sbagliato pensare che solo l’Italia abbia problemi di instabilità, così come, per la Gran Bretagna, da quando c’è la Brexit, si nota da parte dell’Europa e degli altri Stati quasi il tifo affinché vada tutto male, ma le cose in entrambi i Paesi si sistemeranno".