Roma, 8 maggio 2025 - La Commissione Ue ha stilato una nuova maxi-lista di controdazi per rispondere alle tariffe 'reciproche' e sulle auto annunciate dagli Stati Uniti. L'elenco, in consultazione pubblica fino al 10 giugno, include prodotti simbolo dell'export americano: dalle carni bovine e suine al merluzzo dell'Alaska, dai suv e pick-up agli aeromobili legati alla produzione Boeing. Nel mirino anche il bourbon, finora risparmiato. La risposta, da 95 miliardi di euro, scatterà in assenza di un'intesa con Washington. Dopo la consultazione, l'elenco potrà essere rivisto e dovrà essere approvato dai Paesi membri.

L'Ue valuta anche restrizioni su alcune esportazioni verso gli Usa - rottami di acciaio e prodotti chimici - per altri 4,4 miliardi e annuncia che presenterà un ricorso formale all'Organizzazione mondiale del commercio contro gli Stati Uniti, contestando i dazi annunciati da Trump. "L'Ue è fermamente convinta che questi dazi rappresentino una violazione palese delle regole fondamentali del Wto", si legge in una nota della Commissione. "L'obiettivo è riaffermare che le norme concordate a livello internazionale sono importanti e non possono essere ignorate unilateralmente da alcun membro del Wto, compresi gli Usa".
Von der Leyen: “Vogliamo intesa con Usa ma pronti a tutto”
"I dazi stanno già avendo un impatto negativo sulle economie globali. L'Ue rimane pienamente impegnata a trovare soluzioni negoziate con gli Stati Uniti. Riteniamo che si possano concludere buoni accordi a vantaggio dei consumatori e delle imprese su entrambe le sponde dell'Atlantico. Allo stesso tempo, continuiamo a prepararci a tutte le possibilità e la consultazione avviata oggi ci aiuterà a orientarci in questo lavoro necessario", afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La lista dei controdazi Ue
La lista di contromisure Ue in risposta ai dazi americani da sottoporre all'esame degli Stati membri e delle aziende interessate vale 100 miliardi di euro (95 miliardi di tariffe su prodotti in arrivo dagli Usa e 4,4 miliardi di restrizioni all'export di prodotti europei verso gli Usa) e sarà utilizzata solo in caso di un mancato accordo con Washington entro i novanta giorni di pausa. Nel dettaglio, dei 95 miliardi 6,4 miliardi provengono dal settore agroalimentare, con frutta secca, verdura, prodotti trasformati, vino, birra e superalcolici ma anche carni e animali vivi (dal foie gras alle frattaglie); succhi di frutta e sciroppi; 500 milioni sono prodotti della pesca e dell'acquacoltura (dal salmone affumicato all'aragosta, passando per una lunga lista di crostacei); tutto il resto cioè oltre 88 miliardi di euro riguarda prodotti industriali.
Dentro questo blocco industriale, i big sono: 10,5 miliardi di euro in aerei (tra cui Boeing); 10,3 miliardi in componenti per autoveicoli; 2 miliardi in veicoli finiti; 12,9 miliardi in chimica e plastica; 7,2 miliardi in apparecchiature elettroniche, che includono display, radar, videocamere, microfoni e altri dispositivi; circa 10 miliardi in prodotti sanitari non farmaceutici, come dispositivi monouso (per esempio siringhe), considerati sostituibili da altre fonti; quasi 12 miliardi in macchinari, che vanno da quelli agricoli a quelli per la lavorazione di metalli, pietra e materiali da costruzione. Le restrizioni riguarderanno invece alcune esportazioni chiave, come: rottami e scarti di acciaio e alluminio, oggi non coperti dai dazi americani ma considerati strategici per l'industria europea e composti chimici utilizzati nella trasformazione alimentare.
Nella lista di prodotti ci sono anche gli smartphone, come l'iPhone della Apple.
Sono esclusi dall’elenco i prodotti farmaceutici, i semiconduttori; e le materie prime strategiche non coperte da misure Usa, come rame, legname e materie prime critiche. L'intento - con la lista da 218 pagine - è colpire settori localizzati e simbolici: bourbon dal Kentucky, aragoste del Maine, frutti della Florida, tecnologie della Silicon Valley, circuiti texani. Una strategia che mira non solo all'economia, ma anche alla geografia politica interna degli Stati Uniti.
Accordo Usa e Regno Unito
Intanto su Truth Trump conferma un accordo commerciale "completo e globale" tra Regno Unito e Stati Uniti. "L'accordo con il Regno Unito è completo e globale e consoliderà le relazioni tra Stati Uniti e Regno Unito per molti anni a venire - ha scritto - grazie alla nostra lunga storia e alla fedeltà reciproca, è un grande onore avere il Regno Unito come nostro PRIMO annuncio. Seguono molti altri accordi, che sono in fase avanzata di negoziazione!".
Trump: “Powell è uno stupido”
Il presidente degli Stati Uniti ha criticato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell definendolo "uno stupido", il giorno dopo che la Fed ha mantenuto invariati i tassi di interesse, citando i rischi di un aumento dell'inflazione e della disoccupazione. "Jerome Powell, 'troppo tardi', è uno STUPIDO, che non ha la minima idea. A parte questo, mi piace molto!", ha scritto Trump su Truth. Ha quindi citato il calo dei costi energetici e la sua politica dei dazi, contestando qualsiasi aumento dei costi o dell'inflazione, aggiungendo "L'ESATTO OPPOSTO DI 'TROPPO TARDI!'.