Mercoledì 24 Aprile 2024

Lavoro, tornano a crescere i contratti stabili (grazie agli incentivi)

In aumento anche le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato

Lavoro

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Roma, 22 marzo 2018 - Ripartono gli incentivi per le assunzioni stabili e, immediati, ripartono i contratti a tempo indeterminato. L’equazione nuovi bonus nuovi rapporti fissi, mai come nel caso degli ultimi dati Inps di gennaio, trova conferma piena. E così, nel primo mese di applicazione degli sgravi contributivi per gli under 35 (pari al 50 per cento del costo del lavoro) previsti dalla manovra varata a dicembre scorso, ecco che si registra un saldo positivo di 70 mila assunzioni stabili rispetto allo stesso mese del 2017. Un rinnovato boom dopo lunghi mesi di cali, che, però, continua a accompagnarsi alla corsa dei rapporti a termine, del lavoro a chiamata e di quello in somministrazione. Tanto che in totale si arriva a un più 22 per cento sull’anno precedente. Mentre restano al palo le nuove formule contrattuali del lavoro occasionale. Il bonus per i giovani, per quanto dimezzato rispetto a quello generale del 2015, produce, dunque, i suoi effetti.  Complessivamente - si legge nella nota dell’Osservatorio sul precariato - le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel mese di gennaio 2018 sono risultate 655.000: sono aumentate del 22,1% rispetto a gennaio 2017. In crescita risultano tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato +11,9%, contratti di apprendistato +29,6%, contratti a tempo determinato +18,3%, contratti stagionali +18,5%, contratti in somministrazione +26,8% e contratti intermittenti +83,6%.

In aumento anche le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (51.000), che registrano infatti un fortissimo incremento rispetto a gennaio 2017 (+78,3%). In contrazione risultano invece i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-21,1%). 

Le cessazioni, invece, nel complesso sono state 454.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+15,9%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti rilevati, soprattutto tempo determinato e somministrazione, fanno eccezione i rapporti a tempo indeterminato (-6,6%).

A conti fatti, i contratti a tempo indeterminato firmati a gennaio tra nuove assunzioni e trasformazioni di contratti a termine e da apprendistato sono stati oltre 190.000 con un saldo positivo rispetto alle 119.826 cessazioni di contratti stabili di oltre 70.000 unità. Si registra un saldo complessivo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +201.000 unità superiore a quello di gennaio 2017 (+144.000). 

Netta la conclusione. L'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni dei rapporti a termine "è presumibilmente riconducibile ai nuovi sgravi introdotti dalla legge di bilancio 2018 per le assunzioni di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato". 

Se guardiamo, poi, al saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi), a gennaio 2018 risulta positivo e pari a +522.000, in crescita rispetto a quello registrato lo scorso mese (+465.000). Questo saldo, pur nettamente migliorato rispetto al mese scorso, rimane ancora negativo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-108.000). Continua invece il rafforzamento per apprendistato (+63.000) e somministrato (+59.000) e rimane positivo, anche se in leggera decelerazione, l’andamento dei contratti a tempo determinato (+381.000) e per l’intermittente (+120.000). 

Un’ultima nota riguarda il nuovo lavoro occasionale, che ha preso il posto dei vecchi voucher. "Il fenomeno – spiegano dall’Inps - risulta, come del resto implicito nella normativa, di dimensioni modeste. Per quanto riguarda i Contratti di prestazione occasionale (CPO), negli ultimi tre mesi osservati la consistenza dei lavoratori impiegati si è attestata tra le 15.000 e le 20.000 unità con un importo mensile lordo medio pari a circa 300 euro. Per quanto invece attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (LF), a gennaio 2018 si sono superati i 3.000 lavoratori impiegati con un importo mensile lordo medio attorno a 200 euro.

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