Mercoledì 24 Aprile 2024

Conti, risparmi e trading Le app suonano la carica

Boom di soluzioni per gli smartphone, obiettivo: intercettare i più giovani.

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di Andrea Telara

Altro che filiali o sportelli bancari. Per i giovani millennial nati dopo il 1980 e cresciuti nell’era digitale, persino il conto corrente online gestito da casa con il personal computer potrebbe trasformarsi presto in un oggetto di antiquariato. I giovani under 20 e under 30 preferiscono infatti (e preferiranno sempre più in futuro) amministrare le proprie finanze personali con l’app degli smartphone, i telefonini di nuova generazione. Se ne sono rese conto alcune banche e società di gestione del risparmio che, proprio per conquistare la clientela più giovane, hanno sviluppato e stanno sviluppando applicazioni per i cellulari, interamente dedicate alle finanze personali e agli investimenti. Anche per risparmiare e far fruttare il denaro, insomma, il telefonino sta diventando un punto di riferimento nella vita quotidiana di molti italiani.

Ne è ben consapevole la società di gestione AcomeA Sgr, fondata da Alberto Foà, un decano dell’industria dei fondi comuni d’investimento. Da tempo AcomeA ha lanciato Gimmie5, un salvadanaio digitale che consente di crearsi un gruzzoletto con piani di risparmio in fondi e con versamenti che partono da cifre modeste, nell’ordine di appena 5 euro. Il taglio minimo così contenuto è studiato ovviamente apposta per favorire l’accesso al risparmio gestito di fasce di popolazione che, come i giovani, non dispongono ancora di redditi elevati. Non a caso, lo stesso fondatore di AcomeA Sgr, Foà, si è detto orgoglioso di aver favorito l’investimento nei fondi comuni anche a chi possiede piccole somme di denaro.

L’app Gimmie5 non è però l’unica che si rivolge a una platea di risparmiatori giovani e aperti all’innovazione. Una delle applicazioni più scaricate degli ultimi anni, con oltre 450mila utenti, è OvalMoney, che ha sede a Londra ma è di fatto un’azienda in gran parte italiana, essendo stata fondata da un gruppo di giovani nostri connazionali: Benedetta Arese Lucini (ex n. 1 di Uber in Italia), Claudio Bedino, Edoardo Benedetto e Simone Marzola. Oval Money è nata come app per tenere sotto controllo le finanze personali, controllare il totale delle entrate e delle uscite di denaro nel bilancio mensile dell’utente. Ben presto, sfruttando le opportunità offerte dallo sviluppo delle tecnologie di comunicazione mobili, si è trasformata anche in strumento di pagamento collegato a una carta di credito (Oval Pay) e in una piattaforma che consente di sottoscrivere con lo smartphone diverse categorie di strumenti finanziari come i fondi comuni o, più di recente, i certificati (o certificates), che sono adatti a investitori più esperti della media. Pur essendo una start up, cioè una società in fase di avviamento e di crescita creata da quattro giovani brillanti, Oval ha già visto l’ingresso nel capitale di soci di peso come il gruppo Intesa Sanpaolo o le società di venture capital Gruppo Bertoldi e Docomo Digital.

Un’app per investire è disponibile anche per gli utenti di Moneyfarm, nota società che offre servizi gestione patrimoniale attraverso i canali digitali. Fondata a Londra da un gruppo di soci italiani e partecipata anche dal colosso assicurativo Allianz, Moneyfarm è specializzata in quella che gli addetti ai lavori chiamano robo-advisory, cioè una consulenza finanziaria online "robotizzata", che si basa su algoritmi predefiniti e che porta alla costruzione di portafogli in fondi ed Etf (exchange traded fund), senza l’intervento di un professionista "in carne e ossa "se non attraverso di un servizio di assistenza telefonica a distanza. Il canale originario utilizzato da Moneyfarm è il sito web della società ma, vista l’importanza che oggi hanno gli smartphone nella vita quotidiana, la società ha pensato bene di creare anche un’applicazione per i dispositivi mobili.

Si chiama invece Flowe l’app lanciata nei mesi scorsi dal gruppo Mediolanum. Si tratta per ora di un’applicazione di finanza personale, per gestire i pagamenti e controllare le entrate e le uscite. Ma rappresenta indubbiamente un primo passo per conquistare nuovi clienti tra i giovani, che nei decenni a venire avranno molti più soldi da investire e risparmiare, man mano che i loro redditi cresceranno.

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