Mercoledì 24 Aprile 2024

Conti in profondo rosso La società scommette sull’accordo per Aspi

Pessimi risultati per Atlantia (nella foto l’ad Carlo Bertazzo), che ieri ha presentato i conti dei primi 9 mesi e ha deliberato la sospensione del pagamento per la risoluzione del rapporto con Giovanni Castellucci, ex numero uno di Autostrade, esprimendo "sconcerto e riprovazione per i comportamenti di alcuni dipendenti", emersi dalla nuova indagine della procura di Genova, che ha ordinato l’arresto di Castellucci e di altri due ex dirigenti di Aspi (altri tre sono stati interdetti).

La società controllata dalla famiglia Benetton ha messo a segno nei primi 9 mesi 2020 ricavi operativi pari a 6,2 miliardi di euro, con un calo del 29% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le perdite sono state di 963 milioni, rispetto all’utile di 1,3 miliardi dell’anno scorso, con una variazione negativa pari a 2,3 milioni, principalmente causata dalla riduzione del traffico dovuta all’impatto della pandemia. Per l’esercizio 2020 il gruppo stima un potenziale impatto negativo sui ricavi nell’ordine di 3,5 miliardi di euro rispetto ai dati del 2019 e una riduzione dei flussi operativi pari a 2,2 miliardi di euro, anche in considerazione delle nuove restrizioni alla mobilità. Malgrado ciò, la società non prevede rischi di liquidità e considera "probabile" un accordo con il governo per la cessione di Autostrade a Cdp, anche se le incognite sulla trattativa si sono aggravate.

L’ultima offerta di Cdp e soci è stata di 9,5 miliardi di euro per il 100% di Autostrade, di conseguenza ad Atlantia, che ne controlla l’88%, andrebbero poco meno di 8 miliardi e mezzo, cifra che la società finora non aveva considerato congrua. Elena Comelli

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