Giovedì 25 Aprile 2024

Conte: "Mai pensato a crisi di governo. Sì a scostamento di bilancio e aiuti alle imprese"

Il leader M5S: "Chiedo a Draghi di fare di più per sostenere l'economia. Ucraina? Occorre Recovery fund dell’energia". E sui contrasti nel Movimento: "Non sarà un partito diviso in correnti"

Il leader M5S ed ex premier Giuseppe Conte

Il leader M5S ed ex premier Giuseppe Conte

Milano, 8 aprile 2022 - La necessità dello scostamento di bilancio, l'unità, anche futura, del Movimento 5 Stelle, la crisi ucraina. E soprattutto “non abbiamo mai pensato ad una crisi del Governo Draghi”: l'ex presidente del Consiglio e leader M5S Giuseppe Conte affronta i nodi centrali del dibattito politico-economico in una lunga intervista a Milano Finanza, che sarà pubblicata sul numero in edicola domani. Conte chiede al Governo in carica di fare di più per sostenere l'economia: piuttosto che aumentare le spese militari, "occorre concentrarci sulle reali esigenze: caro-bollette, sanità e transizione verso le rinnovabili". 

Per il leader pentastellato la prima urgenza è quella della crisi che coinvolge imprese e famiglie italiane. “Cinque miliardi sono insufficienti di fronte all’attuale emergenza economica e sociale – spiega riferendosi al Documento di Economia e Finanza (Def) approvato il 6 aprile dal Consiglio dei Ministri – abbiamo la necessità di sostenere imprese e famiglie che perdono potere di acquisto…serve più coraggio: riteniamo necessario uno scostamento di bilancio e siamo convinti che si possa alzare l’asticella della tassazione sugli extraprofitti nel settore energetico dall’attuale 10 ad anche il 25%, per destinare più risorse a cittadini ed aziende”.  

Confindustria ha chiesto aiuti concreti e consistenti al mondo imprenditoriale. “Ritengo fondamentale - dice Conte - la conferma e l’ulteriore sviluppo di strumenti già sperimentati dal mio Governo, come il Fondo di Garanzia per le PMI e le moratorie sui mutui alle imprese, che vanno riattivate. Fra le nostre proposte per immettere liquidità nel sistema economico c’è il “Super bonus energia imprese”, che estende la cedibilità dei crediti d’imposta agli incentivi per gli investimenti delle imprese su risparmio energetico e rinnovabili”. 

Quello dell’energia è diventato un tema caldissimo alla luce della guerra in Ucraina, delle sanzioni alla Russia di Putin e della dipendenza italiana ed europea dal gas di Mosca. L'ex premier sottolinea che “abbiamo proposto un Energy fund per rispondere alla crisi energetica. Di fronte all’ipotesi di un rafforzamento della risposta sanzionatoria dell’Europa all’aggressione russa in Ucraina, diventa fondamentale un’accelerazione e un deciso salto avanti verso un Recovery dell’energia: servono stoccaggi e acquisti comuni a livello Ue, oltre a interventi massicci sulle rinnovabili. Centrale per noi anche la necessità di imporre un tetto al prezzo del gas. La risposta europea sarà più forte se sarà solidale nel sostegno ai paesi Ue più esposti in termini di dipendenza dal gas russo”. 

Intanto il Governo Draghi sembra navigare in acque agitate, a partire dalla riforma del catasto. Sul tema “siamo favorevoli alla razionalizzazione e modernizzazione del catasto, ma respingiamo ogni ipotesi di nuove tasse sugli immobili” precisa Conte che esprime la sua opinione anche in merito al Cashback fiscale e all’utilizzo del risparmio degli italiani. “Iniziamo dalle spese sanitarie: invece di conservare ricevute e scontrini per i tempi lunghi della dichiarazione dei redditi, basterà pagare con strumenti elettronici per vedersi accreditate le detrazioni subito sul conto. Siamo di fronte a una nuova svolta, spero si proceda rapidamente”. E per quanto concerne l’utilizzo del risparmio?  “Abbiamo in mente un piano di social bond per investire le risorse nelle parti più fragili del nostro tessuto economico produttivo. È uno strumento importante che considera gli impatti sociali e ambientali degli investimenti, oltre al ritorno economico”. 

Di alcune scelte compiute dal suo esecutivo, ora si contano le ricadute. Ma Conte rivendica: “Dopo la tragedia del Ponte Morandi non potevamo non estromettere i Benetton dalla gestione. L’ingresso di Cdp in Autostrade rappresenta il miglior compromesso per limitare il più possibile l’esborso di danaro pubblico e garantire infrastrutture efficienti e sicurezza dei cittadini. Anche su Borsa Italiana abbiamo favorito il recupero di un forte presidio pubblico nel capitale di Euronext. Un’operazione in linea col consolidamento di Cdp nel colosso dei pagamenti digitali Sia-Nexi”. 

E il M5S di che salute gode? La convivenza con la corrente che fa capo al ministro Di Maio non sembra favorire un orizzonte sereno. Ma su questo Conte mostra i muscoli: “Non consentirò al M5S di diventare una forza politica divisa in correnti che lottano per tornaconto personale”.