Venerdì 19 Aprile 2024

Consumi di gas in picchiata in Italia, domanda calata del 20% nell’ultimo inverno

Lo studio del think tank Ecco. Spinti dalla necessità di risparmiare, tra settembre 2022 e febbraio 2023 gli italiani hanno rinunciato a un quinto del gas rispetto al triennio precedente

Calano i consumi di gas

Calano i consumi di gas

Roma, 5 aprile 2023 – Responsabilizzati dalla crisi energetica e spinti al risparmio dalla necessità personale e da venti di guerra che, pare, abbiano contribuito a promuovere una nuova idea di coesione sociale. Senza contare il circolo virtuoso avviato dagli ingenti investimenti pubblici e privati sull'efficientamento e sulle fonti rinnovabili. Per tutte queste ragioni gli italiani, numeri alla mano, tra settembre 2022 e febbraio 2023 hanno potuto rinunciare a un quinto del gas che, in media, avevano consumato nel triennio precedente.

Questo, almeno, dice l'ultimo rapporto del think tank tricolore ‘Ecco’, fra i punti di riferimento nazionali per gli studi sul clima, segnalando un calo del 20% della domanda di gas nell'ultimo inverno e un -9,8% nel 2022 rispetto al 2021. Peraltro in linea (o comunque poco dietro) a un dato medio europeo che recita -13% (330 miliardi di metri cubi nel 2022 contro i 380 del 2021). Con il non trascurabile risultato di un sostanziale riequilibrio fra domanda e offerta di gas e di una discesa dei prezzi per Megawattora a 40-50 euro (dagli oltre 100 di media di un 2022 all'insegna dei rincari).

E non c'è settore, tra l'altro, che non abbia contribuito alla riduzione dei consumi, fra un fabbisogno civile calato del 21% (con un risparmio che ammonta a 4,6 miliardi di metri cubi, circa il 6% della domanda storica nazionale) e una galassia industriale che ha abbassato l'asticella del 20% (pari a 1,6 miliardi di metri cubi, ovvero il 2% della domanda nazionale). Tanto da spingere Matteo Leonardi, co-fondatore e direttore esecutivo Politiche nazionali di Ecco, ad affermare che “la crisi del gas si è progressivamente riassorbita grazie a risparmi, efficienza e rinnovabili”. Prova ne siano “stoccaggi che dall’inverno ancora ben forniti (57%)”, dando “garanzia contro il rischio di nuove crisi dei prezzi”.

Parlando in concreto, infatti, l'effetto delle dinamiche virtuose sopra accennate ha portato in dote una riduzione dei rincari in bolletta, per una famiglia tipo residente a Milano, pari al 5% grazie alle temperature più calde, al 15% grazie alle azioni di risparmio individuali e al 27% grazie ai sostegni economici del Governo (riduzione degli oneri di sistema, oggi negativi nella componente UG2, e IVA al 5%). Senza che gli interventi 'tecnici' governativi, a differenza di 'sussidi energetici' costati 40 miliardi, costituissero un costo per la comunità.

E, visto anche un settore termoelettrico (quello che l'energia nei fatti la produce) in cui la domanda di gas è scesa del 16% (in virtù del -1,5% della domanda e del +3GW di produzione di rinnovabili), la policy Advisor di Ecco Francesca Bellisai può parlare di “una capacità di risparmio attivata dall’Italia anche maggiore di quanto stimato (15%) dalla Commissione europea”. Con tanto di certezza, espressa dall'omologa Francesca Andreolli, che “l’infrastruttura esistente sia sufficiente per assicurare la sicurezza del sistema energetico, anche nel caso di una completa interruzione delle forniture dalla Russia, mai avvenuta nel 2022”.

Quanto al prossimo inverno, invece, già ora è possibile abbozzare qualche previsione. O, quantomeno, identificare tre possibili scenari: centrale, scarsità e decarbonizzazione. Quest'ultimo, chiaramente, sarebbe il migliore ipotizzabile, “anche a fronte di scenari di offerta particolarmente pessimisti come la completa interruzione delle forniture dalla Russia, la difficoltà negli approvvigionamenti di gas liquido, le minori consegne dall’Algeria e un inverno con temperature rigide”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro