Venerdì 19 Aprile 2024

Luce e gas, incubo maxi bollette arretrate. "Limite di due anni ai conguagli"

Botte da oltre 20mila euro. Proposta di legge bipartisan

Contatori

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Roma, 5 ottobre 2017 - Un maxi conguaglio da 22 mila euro di gas per un piccolo artigiano umbro sono una bella botta. Soprattutto se deve vivere un’odissea di 4 anni per vedere riconosciute le proprie ragioni. "Per fortuna alla fine siamo andati in conciliazione e abbiamo vinto – spiga il vicepresidente di Federconsumatori, Alessandro Petruzzi – ma non tutti i cittadini hanno gli strumenti per difendersi dal rimpallo di responsabilità tra distributore e venditore". Nel frattempo l’impresa è pure stata chiusa. Con l’aggravante che, aggiunge, "se non si sospendono le procedure per il recupero crediti nel momento in cui c’è un reclamo e non c’è una rateizzazione decente (ora sono 4 o 5 che si sommano al consumo ordinario) le persone vanno in difficoltà".  Come è successo a un cittadino romano, che si è visto recapitare 18 mila euro di conguaglio, le fatture di 8 anni in un colpo solo. In questo caso c’è una mancanza anche del consumatore che non si è posto il problema per anni ma, sottolinea Petruzzi, "bisogna porre un limite alla retroattività della fattura: come fa una persona a ricostruire i consumi dal 2011 a oggi?".

Contro il fenomeno delle maxi-bollette che, secondo le segnalazioni arrivate ai consumatori, ha visto aumenti a doppia cifra la politica sembra essere dalla stessa parte della barricata. In commissione Attività produttive alla Camera è stato, infatti, presentato dal deputato di Foza Italia Simone Baldelli un disegno di legge che raccoglie le proposte di 15 associazioni dei consumatori. È stato condiviso da tutto il centrodestra, Mdp, ex montiani mentre il Pd esprimerà il relatore, anche i Cinque Stelle sono pronti ad appoggiarlo. Finito il giro di audizioni la prossima settimana, verrà fissato il termine per la presentazione degli emendamenti e – sottolinea Baldelli, che già nel 2015 presentò una mozione che fu approvata con parere favorevole del governo – "visto il consenso sostanzialmente unanime, ci sono le condizioni per andare in sede legislativa e approvare la legge entro fine anno".

Il testo fissa alcuni paletti a tutela dei consumatori: limite massimo di due anni per i conguagli, basta con le bollette conteggiate sui consumi stimati, estensione anche ai contratti del libero mercato il diritto al rimborso entro tre mesi delle cifre pagate e non dovute, rateizzazione dei conguagli. Infine, l’importante diritto alla sospensione del pagamento, in pendenza di accertamenti da parte della competente autorità di regolazione, fino a che non sia verificata la conformità del comportamento degli operatori a quanto previsto dal codice del consumo. Un proposta, quella della prescrizione delle fatture passati due anni, che è stata sposata anche dall’Antitrust. L’ultima indagine dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg), fatta nel 2015, svela una situazione sconsolante: circa l ’80% della auto letture non vengono mai acquisite, mentre 600mila bollette ogni anno non arrivano al destinatario. Il 28% delle fatture con conguaglio sono indirizzate a clienti di maggior tutela e il restante 72% a quelli del mercato libero. Questi, denunciano i consumatori, sono "anticipi" che i cittadini fanno di tasca propria agli operatori. Se guardiamo al mercato dell’energia elettrica, le richieste di rettifica della bolletta sono state oltre 29.300 nel mercato libero (il 41,7% rettificate) e 17.630 in quello tutelato, ma qui solo il 5,5% dei consumatori l’ha spuntata.

La situazione è un po’ migliorata negli ultimi due anni, ma il fenomeno dei maxi conguagli è ancora molto diffuso, come ha sottolineato l’Antitrust che continua a ricevere segnalazioni dai consumatori su fatture di conguaglio pluriennali, contenenti anche la richiesta di somme prescritte, in particolare per utenze dove è stato cambiato il misuratore del gas. Il problema è che, spesso, le maxi bollette "sono espressione di una situazione patologica – sottolinea Giovanni Pitruzzella –, che si protrae per lunghi periodi a causa di comportamenti del distributore, come la mancata rilevazione dei dati reali per un lungo tempo o la mancata risposta alle richieste di informazioni da parte dei consumatori". C’è poi il tema delle sanzioni – denuncia Massimiliano Dona (Unione Nazionale Consumatori) – spesso «briciole per i colossi del mercato energetico». Anche secondo l’Antitrust, "non appare chiara la ratio" per la quale la multa, fissata in via generale dal codice del consumo tra 5mila e 5 milioni di euro, venga ridotta a 2mila e 20mila euro per le pratiche commerciali scorrette derivanti da maxi bollette. L’Authority, tra l’altro, può sanzionare la società ma non ha titoli per risolvere il problema dell’utente. Che deve avviare la conciliazione con la società per trovare un accordo entro 30 giorni. Ma, nella realtà, i tempi sono molto, molto più lunghi.

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