Condizionatori a 25 gradi: ecco quanto si risparmia

Dal primo maggio attenti ai termostati negli uffici pubblici. Poi tocca alle case Multe fino a 3mila euro, controlli a campione. Intanto aumenta il deficit energetico

Il ministro Di Maio in Angola con il collega Cingolani (Ansa)

Il ministro Di Maio in Angola con il collega Cingolani (Ansa)

Un’estate più calda, prima negli uffici pubblici e poi nelle case. Dal primo maggio scatta l’operazione termostato, con le temperature dei condizionatori che non potranno scendere al di sotto dei 27 gradi. Multe salate, ma verifiche difficili. Il taglio potrebbe farci risparmiare circa 5 miliardi di metri cubi che, insieme ai 15 miliardi che potremmo recuperare dai fornitori alternativi e con l’incremento della produzione nazionale, ci consentirebbero di ridurre fortemente la nostra dipendenza dal gas russo, portandolo dal 38 al 10-15%.

Il deficit energetico

Del resto che la situazione sia ormai ai limiti lo certifica anche l’Istat: il deficit energetico nella bilancia commerciale è, infatti, triplicato in un anno, passando a febbraio da un avanzo di 4,75 miliardi a un disavanzo di 1,66 miliardi. Ma andiamo con ordine.

Mai sotto i 25 gradi

Il primo passo: tagliare i consumi con un limite all’uso di condizionatori e termosifoni. In estate la temperatura non potrà mai scendere al di sotto dei 25 gradi. In inverno si deve tenere il riscaldamento a 19 gradi.

Si parte da maggio

Si parte da maggio da uffici pubblici e scuole. Poi toccherà ai privati. La stretta durerà fino al 31 marzo 2023. Esclusi ospedali e Rsa. Poi l’operazione riguarderà anche le abitazioni private. Il governo valuta un decreto per i Comuni. Nei condomini si potrebbe ritardare l’accensione negli spazi comuni.

Controlli e multe

In caso di violazione delle norme multe dai 500 ai 3 mila euro. Ma occorrerebbero controlli edificio per edificio. Difficile per le amministrazioni pubbliche, pratciamente impossibile per quelle private. Non restano che due strade: controlli a campione e moral suasion . Già oggi nelle abitazioni private non si dovrebbero superare i 20 gradi in inverno con fasce di accensione specifiche dei termosifoni in base alle sei zone in cui è divisa l’Italia. Sono previste multe fino a 3mila euro per chi non rispetta il calendario. 

Risparmi

Obiettivo minimo è un incremento di 3 miliardi di metri cubi. Ridurre di un grado la temperatura dei nostri condizionatori può produrre ad un risparmio del 10% sui nostri consumi (e con un impatto sulle bollette delle famiglie), dai 5 ai 7 miliardi di metri cubi.

Gli approvvigionamenti

Il governo si sta muovendo anche per diversificare le forniture e ridurre la dipendenza dall’export russo, che copre attualmente circa il 38% del nostro fabbisogno per un controvalore di circa 5 miliardi. In Angola è stato raggiunto un accordo per una fornitura aggiuntiva di 1,5 miliardi di gas. In Congo si potrebbe arrivare a una fornitura di 5 miliardi di gas dal secondo trimestre 2023. Sono in corso trattative con l’Egitto ed è stato firmata un’intesa con l’Algeria. Complessivamente, si stima un incremento di circa 10 miliardi di metri cubi di gas dall’Africa. Negli obiettivi del governo c’è anche quello di un raddoppio della produzione nazionale fino a 5 miliardi all’anno.