Mercoledì 18 Settembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Concordato preventivo, il governo propone un patto a partite Iva e piccole imprese: tasse fisse e multe leggere

In manovra un accordo che supera gli studi di settore: imposte bloccate per due anni. Dimezzato il valore delle sanzioni. Ma ci sarà l’intelligenza artificiale a scovare gli evasori

Roma, 3 novembre 2023 – Un patto fra contribuenti e fisco. Con vantaggi per entrambi: dal lato dell’Agenzia delle Entrate, significa ridurre controlli e contenziosi. Dal lato dei cittadini, la possibilità di predeterminare le imposte, evitare ulteriori accertamenti e, soprattutto, di dimezzare il peso delle sanzioni. Arriva il concordato preventivo biennale, esplicitamente previsto dalla delega fiscale approvata dal Parlamento. Il provvedimento sarà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Ma ecco, in dettaglio, quali sono i vantaggi e in che modo aderire.

Giancarlo Giorgetti, 57 anni, leghista, è ministro dell’Economia (Ansa)
Giancarlo Giorgetti, 57 anni, leghista, è ministro dell’Economia (Ansa)

Come funziona

Il meccanismo è semplice. Entro aprile del 2024 (ma, a regime, la scadenza sarà a marzo) l’Agenzia delle Entrate invierà alle partite Iva e alle piccole e medie imprese una lettera con la proposta di concordato. Nella missiva verrà indicato il reddito e, quindi, calcolate le imposte sui redditi e l’Irap per un biennio. A questo punto il contribuente dovrà decidere entro luglio (ma, nei prossimi anni, la scadenza sarà a giungo) se aderire o meno. Ci saranno anche specifici software a disposizione dei contribuenti o degli intermediari per acquisire i dati necessari.

Quali sono i vantaggi

In primo luogo non si pagheranno né imposte né contributi sull’eventuale maggiore reddito che potrebbe esserci nel biennio per il quale si è aderito al concordato. Inoltre, la proposta dell’Agenzia delle Entrate potrebbe essere estesa per altri due anni, con "una nuova proposta da parte del fisco. Nei due anni del concordato non potranno essere fatti ulteriori accertamenti tranne nei casi che prevedono la decadenza della proposta dell’Agenzia delle Entrate.

Chi può aderire

Il concordato è riservato alle partite Iva e alle piccole e medie imprese. I contribuenti Isa, vale a dire quelli sottoposto ai vecchi studi di settore, dovranno avere almeno un voto pari a 8 per aderire al concordato. Se sono sotto questa soglia, dovranno integrare i dati comunicati aggiornando, di atto, il proprio reddito o il valore della produzione netta rispetto a quelli concordati e un maggiore volume di affari ai fini dell’Iva.

Chi non può aderire

Potranno sottoscrivere la proposta di concordato solo i soggetti che non hanno debiti tributari o che hanno estinto quelli di importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, compresi interessi e sanzioni, o per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione. Esclusi automaticamente anche coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in uno dei tre anni precedenti il concordato o sono stati condannati per reati fiscali.

Verbali più leggeri

Uno dei principali vantaggi del concordato è che interviene anche quando il contribuente è sottoposto ad un accertamento e dopo l’emissione di un verbale. In questo caso si apre un dialogo con l’Agenzia delle entrate e, in caso di adesione alla proposta dell’amministrazione, l’importo delle sanzioni sarà ridotto della metà. In caso di mancato pagamento delle somme dovute l’Agenzia delle entrate provvederà invece all’iscrizione a ruolo.

Più tempo per pagare

I contribuenti per i quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, avranno un mese in più di tempo per effettuare i versamenti: dal 30 giugno al 31 luglio, senza alcuna maggiorazione.

Intelligenza artificiale contro l’evasione

Contro l’evasione entra in campo anche l’intelligenza artificiale che con i suoi algoritmi passerà al setaccio le banche dati delle amministrazioni per "scovare" i contribuenti infedeli. Nel rispetto, si legge nel decreto, delle normative sulla privacy. Previsti anche controlli incrociati con gli altri paesi membri dell’Ue.