Giovedì 18 Aprile 2024

Concessioni balneari, Consiglio di Stato boccia la proroga del governo Meloni

Accolto il ricorso contro la decisione del comune di Manduria di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime. "Norme in contrasto con la direttiva europea"

Concessioni balneari

Concessioni balneari

Milano, 10 marzo 2023 - Disco rosso del Consiglio di Stato alla proroga automatica delle concessioni balneari. Le norme che l'hanno disposta - fissate dal governo Meloni - "sono in contrasto" con l'articolo 12 della direttiva europea e, dunque, "non devono essere applicate". Non è la prima volta che il Consiglio di Stato si esprime in tal senso, questa volta il concetto viene ribadito nella sentenza in cui accoglie il ricorso contro la decisione del comune di Manduria (Taranto) di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime. La maggioranza e l'esecutivo avevano deciso di andare dritti sulla proroga, innescando l'irrigidimento di Bruxelles e soprattutto la contrarietà del Quirinale. 

La Lega

"La sentenza del Consiglio di Stato non ci sorprende", afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega). "I giudici già nel 2021 avevano preannunciato che qualsiasi proroga successiva alle concessioni balneari sarebbe stata considerata da loro priva di efficacia", aggiunge. "Noi però rivendichiamo la norma introdotta con la conversione in legge del Milleproroghe e il diritto del Parlamento a legiferare. A maggior ragione dopo questo pronunciamento, invitiamo il governo ad accelerare sulla mappatura delle coste", rincara.

"Una volta che avremo chiaro il quadro di quanta parte del litorale italiano è attualmente occupato e quanto invece rimane libero, potremo dimostrare alla Commissione europea che ci sono gli spazi per consentire l'ingresso di nuovi concessionari", dice ancora Centinaio. "Cioè, che le coste italiane non possono essere considerate una risorsa scarsa e, di conseguenza, le concessioni demaniali marittime non rientrano nella direttiva Bolkestein".

La direttiva Bolkestein

Oggetto del contendere è la famigerata direttiva europea 2006/123/CE, meglio nota come Direttiva Bolkestein dal nome del commissario europeo per il mercato interno che l'ha curata durante la Commissione Prodi. Presentata nel 2004 ed emanata nel 2006, verte essenzialmente sulla disciplina dei servizi nel mercato comune. Ha come obiettivo quello di semplificare le procedure amministrative, snellire la burocrazia, ma soprattutto evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità per colore che vogliono prestare servizi in un Paese membro differente da quello di origine. Uno dei punti più contestati è quello dell'obbligo di rimessa al bando di alcune concessioni pubbliche. Come quelle balneari, per esempio, che sono in scadenza. 

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