
In aumento le esportazioni delle conserve di pomodoro dall'Italia
Napoli, 15 aprile 2025 – In occasione della seconda edizione della Giornata Nazionale del Made in Italy l'Anicav, acronimo di Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, ha reso nota la situazione riguardante le esportazioni di uno dei prodotti di punta della produzione agroalimentare nostrana, ovvero il pomodoro in conserva. Quest'ultimo consiste in un vero e proprio simbolo della tradizione culinaria italiana, che in passato ha registrato un'alta diffusione in tutto il mondo grazie ai flussi migratori dei nostri connazionali partiti per cercare fortuna altrove.
I numeri
Nel corso del 2024 le esportazioni di tutti i prodotti derivati dal pomodoro hanno riscontrato una crescita notevole sia per quanto concerne i volumi che il valore, con aumenti rispettivamente del 6,5% e del 3,8% rispetto al precedente 2023. L'anno passato sono state commerciate ben oltre 2,2 miliardi di tonnellate di conserve, rappresentate per la maggior parte (64%) da pelati, polpa e pomodorini. Discorso differente invece per la passata di pomodoro, regina del mercato in Italia tra le conserve in questione, ma che rappresenta solamente il 21% del totale esportato. In ambito destinazioni geografiche, il 60% dei prodotti derivati dal pomodoro che esportiamo all'estero è rivolto al territorio europeo, con in testa Germania, Regno Unito e Francia, mentre sono gli Stati Uniti il primo mercato per l'export extra-europeo, con una quota del 15% rispetto al totale. Menzione d'onore, infine, per il Giappone: si tratta del sesto mercato di destinazione a livello mondiale delle conserve rosse e il secondo tra i paesi fuori dall'Europa, dietro soltanto agli USA.
"Conserve un'eccellenza del Made in Italy"
“I dati sulle esportazioni non lasciano spazio a dubbi – commenta il Presidente di Anicav, Marco Serafini –. Le nostre conserve di pomodoro sono apprezzate in tutto il mondo per l’elevata qualità della materia prima coltivata dai nostri agricoltori, per la quale continuiamo a pagare il prezzo più alto al mondo, che la nostra industria trasforma garantendo elevati livelli qualitativi e di sicurezza difficilmente replicabili dai nostri competitors, confermandosi come un’assoluta eccellenza del Made in Italy nel mondo”. Sulla questione si è espresso anche il Direttore Generale di ANICAV, Giovanni De Angelis: “Le politiche economiche dell’amministrazione Trump hanno destabilizzato il mondo intero e anche il nostro comparto – dichiara –. Il mercato statunitense è per noi strategico e in forte crescita. L’introduzione dei nuovi dazi, che porterebbero il prelievo doganale complessivo fino al 32,5%, rischia di compromettere questa posizione e di incoraggiare fenomeni di italian sounding, che proprio in America spopolano. Non possiamo più comprimere i margini: siamo già al limite. L’auspicio è che la sospensione di 90 giorni possa lasciare spazio a una trattativa prudente ma ferma da parte dell’Unione Europea.”