Giovedì 18 Aprile 2024

Come ridurre gli sprechi alimentari

Ridurre spreco alimentare

Ridurre spreco alimentare

Secondo il FAO (Food and Agriculture Organization), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ogni anno vengono sprecate circa 1.6 miliardi di tonnellate di cibo

Tra i numerosi problemi che affliggono il nostro pianeta, quello dello spreco alimentare è tra quelli che più contribuiscono al riscaldamento globale: basti pensare che gli sprechi di cibo sono responsabili del 10% delle emissioni di gas a effetto serra. In più, il 28% della superficie terrestre destinata all’agricoltura - circa 1.4 milioni di ettari di terreno coltivabile - viene utilizzata per produrre cibo che non verrà mai mangiato, di conseguenza risorse importantissime come il suolo e l’acqua vengono sfruttate inutilmente.

Per questi motivi, ridurre gli sprechi alimentari è un’azione che dovrebbe essere prioritaria per ciascuno di noi. Si tratta, infatti, di un problema dalla portata mondiale, ma che coinvolge da vicino tutti gli individui: solo acquisendo una maggiore consapevolezza nei confronti di cosa e quanto mangiamo, contribuiremo al rallentamento del cambiamento climatico e alla salvaguardia del nostro ecosistema. 

Chi sono i responsabili dello spreco alimentare?

A causa della richiesta di cibo che continua ad aumentare, gli esperti prevedono che entro il 2030 gli sprechi alimentari aumenteranno del 40%. Si tratta di un problema globale, che colpisce ogni parte del mondo, seppur con caratteristiche differenti: i paesi a basso reddito, infatti, sono responsabili del 44% degli sprechi alimentari, mentre i paesi ad alto reddito del 56%. 

Più nello specifico, la maggior parte degli sprechi che si verificano nei paesi a basso reddito avviene nelle prime fasi della catena alimentare, a causa di tecnologie e strumenti per la produzione e la conservazione di cibo scadenti e inadeguati. Al contrario, i paesi più industrializzati sono dotati di tecnologie e tecniche di conservazione molto più efficienti, di conseguenza la causa principale dello spreco alimentare è il comportamento dei singoli cittadini, che adottano abitudini errate e dannose per il pianeta.

Evitare gli sprechi alimentari: qualche consiglio utile e concreto

Nonostante gli sprechi alimentari coinvolgano tutta la filiera produttiva, nei paesi industrializzati sono le abitudini e comportamenti scorretti da parte del singolo consumatore la causa principale del loro verificarsi. Di conseguenza, è fondamentale comprendere quali sono le azioni concrete da adottare nella nostra quotidianità per combattere lo spreco di cibo e risorse e contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema. Da non dimenticare, inoltre, che consumare correttamente i prodotti che acquistiamo, evitando ogni tipo di spreco, consente anche di risparmiare sulla spesa. Vediamo qualche semplice e utile consiglio per combattere gli sprechi alimentari.

Controllare ciò che si ha in frigo e in dispensa

Prima di andare al supermercato, un’ottima abitudine è quella di controllare gli alimenti che già abbiamo in casa. Capita spesso di andare a fare la spesa senza verificare che ciò di cui abbiamo bisogno sia effettivamente già in nostro possesso, di conseguenza compriamo articoli non necessari che potrebbero andare sprecati. Un aiuto concreto contro lo spreco alimentare è proprio quello di evitare di comprare più del necessario.

Potrebbe essere utile pianificare i pasti della settimana, in modo da conoscere in anticipo quali sono gli alimenti da acquistare, oppure fare la lista della spesa, annotando anche le quantità necessarie. Adottando queste semplici accortezze, si è sicuri di comprare ciò di cui effettivamente si ha bisogno.

In più, è importante controllare le date di scadenza degli articoli che abbiamo in casa e utilizzarli prima di comprarne altri. Così facendo, si è sicuri non solo di portare a tavola alimenti ancora commestibili, ma si evita che questi finiscano nella spazzatura a causa della poca attenzione. Esiste anche una pratica, chiamata First-In-First-Out, che consiste nel riporre gli alimenti dalla scadenza più vicina davanti rispetto a tutti gli altri, in modo da averli bene in vista e a portata di mano, come ad esempio nei reparti centrali del frigorifero.

Imparare a leggere l’etichetta e la data di scadenza

Molto spesso, lo spreco alimentare è dovuto a una cattiva conoscenza delle modalità di conservazione dei cibi. La maggior parte degli sprechi, infatti, potrebbe essere facilmente evitata prestando attenzione alle etichette degli alimenti, dove è possibile trovare tutte le indicazioni necessarie per sapere come conservarli al meglio ed evitare il loro deterioramento. In più, per gli alimenti che devono essere conservati in frigorifero, sull’etichetta è possibile trovare la temperatura ideale, in modo da riporli nel ripiano corretto.

Sull’etichetta, è inoltre presente la data di scadenza, che comprende due diverse diciture:

  • “da consumare entro” indica il periodo entro il quale il prodotto deve essere necessariamente consumato. Ciò significa che è strettamente consigliato mangiare quel dato cibo entro la data sull’etichetta per essere certi della sua sicurezza e commestibilità;
  • “da consumare preferibilmente entro” indica una data di scadenza molto più flessibile, dopo la quale è comunque possibile mangiare in maniera sicura l’alimento, ma bisogna considerare che le sue caratteristiche potrebbero variare, come il sapore o la consistenza, ma senza mettere a rischio la nostra salute.

Conoscere la data di scadenza è fondamentale soprattutto in caso di cibi deperibili, come latticini, carne o pesce, per evitare che vadano sprecati inutilmente. Si consiglia, inoltre, di acquistare questi alimenti nelle quantità necessarie, senza eccedere, in modo da essere sicuri di consumarli entro la data di scadenza.

Riutilizzare gli avanzi

Ogni anno, tutti i paesi del mondo sprecano un’enorme quantità di cibo, soprattutto quelli più sviluppati, dove il cibo a disposizione è sempre più abbondante. Si stima che gli Stati Uniti sprechino 126 milioni di tonnellate di cibo l’anno, mentre l’Italia circa 7.8 milioni di tonnellate.

Per ridurre gli sprechi alimentari, una buona pratica è quella di riciclare gli avanzi. Prima di essere gettati nella spazzatura, moltissimi cibi possono essere riutilizzati in cucina. Un esempio sono le verdure, che, se iniziano ad appassire, sono perfette per realizzare il brodo fatto in casa, oppure la frutta, che può essere usata per frullati e dessert. O ancora, il pane raffermo viene riutilizzato per creare il pangrattato. Fuori dalla cucina, è molto frequente utilizzare i fondi di caffè per fertilizzare l’orto o le piante. Cucinare sfruttando gli avanzi è un ottimo modo non solo per evitare lo spreco, ma anche per imparare moltissime ricette creative e soprattutto economiche.