
Moody's ha tagliato il rating Usa
Roma, 16 maggio 2025 – Moody's taglia il rating degli Stati Uniti portandolo da 'AAA' a 'AA1'. L'outlook è stabile. È quanto riferisce in una nota l'agenzia di rating internazionale che sottolinea che la decisione è legata all'aumento del debito pubblico Usa e al costo per il budget federale. "I governi e i rappresentanti eletti che si sono succeduti non sono riusciti a trovare un accordo sulle misure da adottare per invertire la tendenza che porta a un importante deficit annuale. Non crediamo che la riduzione della spesa e del deficit possa essere ottenuta con la legge di bilancio attualmente in discussione", ha spiegato l'agenzia di rating in una nota riferendosi in particolare ai tagli fiscali voluti da Donald Trump e in discussione al Congresso.
Una delle principali agenzie di rating del mondo, dunque, Moody's, ha declassato venerdì il rating del debito degli Stati Uniti, sottolineando che gli Stati Uniti hanno speso sempre più denaro nel corso degli anni e che ora il Paese spende una quota maggiore del suo reddito per pagare gli interessi, rispetto ad altri Paesi nella stessa classe di rating.
Il rating (letteralmente "classificazione") è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli obbligazionari (bond credit rating o corporate credit rating se sono bond emessi da aziende), sia le imprese stesse in base al loro rischio finanziario e rischio di credito (detto anche "rischio di insolvenza"). Le valutazioni del rating sono emesse ad opera delle cosiddette agenzie di rating, ognuna con il suo sistema di rating/classificazione (il grado più basso indica le aziende o Stati quasi sicuramente insolventi).
I sostanza il rating di un Paese indica quanto rischiano gli investitori che hanno comprato o comprando buoni del tesoro. Il rischio consiste nella possibilità che un Paese non possa più sostenere il proprio debito (sostanzialmente dichiarando fallimento, il cosiddetto “default”) e quindi rimborsare questi titoli. Una situazione già avvenuta, ad esempio, due volte in anni recenti in Argentina con gli ormai famigerati tango bond che diventarono dall’oggi al domani carta straccia.
Non una buona notizia per Trump che ieri ha dovuto incassare un altro brutto colpo per la sua amministrazione. La Corte Suprema americana ha bloccato l'amministrazione di Donald Trump sull'utilizzo dell'Alien Enemies Act, una legge di guerra del 1798, per accelerare le deportazioni di migranti.
Una decisione commentata dal presidente Usa Donald Trump che ribatte con rabbia alla sentenza della Corte Suprema che ha bloccato temporaneamente l'uso dell'Alien Enemies Act per deportare i migranti. “Non ci vuole autorizzare a cacciare i criminali fuori dal Paese”, ha attaccato in un post su Truth il presidente americano.