Giovedì 18 Aprile 2024

Cioccolato, colombe e Tiramisù Sweet economy anti Coronavirus

Il settore rimane uno degli asset del made in Italy

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In tempi di Coronavirus consoliamoci con dolci e cioccolato. E proprio il cioccolato nero, fondente, ad alta percentuale di cacao, viene consigliato nella dieta per rinforzare le difese immunitarie e per combattere lo stress, in quanto ricco di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità.

Il Tiramisù è un must internazionale, uno dei dolci della cucina italiana più celebri e più ricercati al mondo. L’Accademia del Tiramisù invita gli italiani a prepararsi in casa il Tiramisù "per aumentare il nostro buonumore e migliorare l’economia del nostro Paese consumando prodotti di eccellenza italiani". Il dolce, realizzato con cacao, caffè, mascarpone, savoiardi, uova, zucchero, contribuisce – informa l’Accademia – in maniera importante alle vendite di alcuni ingredienti come mascarpone e savoiardi.

In Italia circa il 70% del consumo del mascarpone è legato alla preparazione del Tiramisù, mentre per i savoiardi la percentuale sale all’85%. E l’esportazione del mascarpone in Giappone, Usa, Canada è collegata totalmente al consumo del Tiramisù.

Ci avviciniamo a Pasqua, momento clou per i dolci da ricorrenza. Anche le colombe, in particolare quelle artigianali, rinnovano l’immagine e diventano sempre più prodotti di territorio e strizzano l’occhio a wellness e sostenibilità. Vincente Delicacies, pasticceria artigianale alle pendici dell’Etna e specializzata nella coltivazione e lavorazione del pistacchio di Bronte Dop, per Pasqua lancia un’intera linea di colombe artigianali che prendono nome dalla "fastuca" (nome dialettale per il pistacchio).

A Tabiano Terme, nel Parmense, il maestro pasticciere Claudio Gatti, fondatore de I Maestri del Lievito Madre, lancia per Pasqua 2020 tre tipi di colombe light quanto a grassi (solo l’11,3% contro il disciplinare del 16%) e dal contenuto di zuccheri ridotto. C’è la classica, quella ai grani antichi (con ricerca sulle farine della Food Valley) e quella agli zuccheri naturali (perabbassare l’indice glicemico).

Prodotti da forno (biscotti, merendine, panettoni-pandori-colombe, torte, brioche), cioccolato, prodotti della confetteria e gelati alimentano una sweet economy che, tra prodotti industriali e artigianali, vale (dati 2018, Unione Italiana Food) 14,3 miliardi di euro, 4,2 miliardi di export (+3,2%), 2,7 miliardi di saldo attivo della bilancia commerciale. La struttura produttiva può contare su 220 stabilimenti, 36.000 addetti e 350 marchi che ogni giorno finiscono sulle tavole degli italiani. Il comparto dei prodotti da forno copre da solo oltre il 50% dei volumi e quasi il 40% del fatturato dell’intero settore dolciario grazie a un fatturato di 5,5 miliardi di euro (+1,8%). Accanto ai prodotti da forno c’è la confetteria: caramelle e pastiglie. Gli italiani ne consumano circa 1,6 kg a testa, per un valore di quasi 1.2 miliardi di euro, di cui se ne esporta quasi la metà. Infine la cioccolateria italiana produce per un valore di 5,5 miliardi con un export pari a 1,7 miliardi, principali mercati Francia, Germania e Gran Bretagna.

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