Prezzi benzina e diesel, per il ministro Cingolani gli aumenti sono "una colossale truffa"

Carburante alle stelle, ma il titolare della Transizione ecologica e i consumatori non ci stanno: "E' speculazione, aumenti ingiustificati"

Roma - I prezzi ai distributori di carburante si sono assestati su cifre "stratosferiche": la benzina, in modalità self, costa tra i 2,14 e i 2,23 euro al litro. Al servito si arriva a superare i 2,38 euro. Ma secondo il ministro della Transizione ecologica si tratta di una "colossale truffa". Una posizione condivisa anche dalle associazioni di consumatori, che denunciano le tempistiche degli aumenti, ingiustificati rispetto a quelle della guerra in corso da due settimane. 

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"Il mercato specula"

"Non c'è una una motivazione tecnica per cui i carburanti siano così costosi - ha detto Cingolani ai microfoni di Sky Tg24 - il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese. Siamo in presenza di una colossale truffa che viene dal nervosismo del mercato, a spese delle imprese e dei cittadini". "Il mercato specula, ed è lo stesso motivo per cui ci troviamo la benzina a 2,20 e non so perché. Da un lato le accise servono a far funzionare lo Stato, dall'altro il nervosismo che raddoppia, quadruplica o quintuplica il prezzo fa solo arricchire pochi e credo che ciò vada attaccato per primo. Noi faremo la nostra parte, del nostro meglio".

Poi è arrivata una nota del Mite: "Il ministro Cingolani parlando di speculazione di mercato si riferiva al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell`offerta". Insomma, un modo per non far ricadere sui gestori delle stazioni di benzina le accuse di "truffa", ma il problema rimane ed è grave: in soli sette giorni, causa guerra in Ucraina, i prezzi sono schizzati alle stelle e le conseguenze potrebbero ricadere non solo sulle famiglie ma anche sulle imprese, con i Tir che lunedì si fermeranno per protesta. 

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Esposto all'Antitrust e in Procura

Un esposto all'Antitrust e alla Procura per accertare la tempistica degli aumenti del carburante. Lo annuncia l'Unione nazionale dei consumatori chiedendo che il ministro Cingolani venga sentito come persona informata sui fatti. "Fin dall'inizio siamo stati gli unici a denunciare che si trattava di speculazioni vergognose non giustificate dalla guerra in Ucraina, visto che il petrolio greggio prima di arrivare alla pompa deve diventare benzina e va distillato e raffinato", afferma il presidente Massimiliano Dona.

"Per questo nell'esposto all'Antitrust abbiamo già chiesto all'Authority di accertare, avvalendosi dell'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e delle comunicazioni ufficiali dei distributori al ministero dello Sviluppo Economico, quando e con che tempistica sono iniziati gli aumenti e chi si è approfittato di questa emergenza e dei timori per gli effetti della guerra per praticare ricarichi eccessivi e prezzi elevati, condizionando così indebitamente il comportamento economico dei consumatori, verificando se vi fossero intese restrittive della concorrenza o reati e, in tal caso, chiedendo di segnalarli alle Procure territorialmente competenti", conclude Dona.