Incubo gas, Cingolani: prezzo aumenterà ancora. Effetto Nord Stream sulle bollette

Il ministro conferma che i flussi dalla Russia sono già ridotti del 15%: "Corsa all'accaparramento per l'inverno"

Riduzione dei flussi di gas dalla Russia verso l'Italia (Ansa)

Riduzione dei flussi di gas dalla Russia verso l'Italia (Ansa)

Roma, 2 luglio 2022 - È in arrivo un nuovo aumento del costo del gas, un ulteriore rincaro causato dalla chiusura del gasdotto Nord Stream annunciata dall'11 al 21 luglio. É una previsione del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che in un'intervista ha spiegato come la Russia "nel nostro caso abbia ridotto del 15% i flussi normali" ma ora ha annunciato che "Nord Stream verrà chiuso due settimane per manutenzione: questo comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà una ulteriore corsa all'accaparramento. Noi stiamo andando con un ritmo molto regolare e siamo attorno al 60% degli stoccaggi. Dobbiamo arrivare al 90%, un obiettivo raggiungibile". 

Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica (Ansa)
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica (Ansa)

L'intervento del Gestore dei servizi energetici

Il ministro ha aggiunto che se la Russia chiude del tutto la fornitura di gas "per noi è un problema ma sarebbe un problema maggiore per altri paesi europei" meno attrezzati dell'Italia. Anche per questo nel dl Bollette varato dal governo giovedì "abbiamo dato al Gestore dei servizi energetici, Gse, l'opportunità con un grosso prestito per operare su tutti i mercati - ha spiegato Cingolani - In passato ci sono stati i grandi operatori come Eni e Enel che mettevano fieno in cascina comprando gas, e poi i trader che comprano gas e lo rivendono guadagnando sulla compravendita. Però con il prezzo che è passato da 20 centesimi a 1 euro al metro cubo questi operatori sono in difficoltà e non hanno piu liquidità". Insomma, "i trader non ce la fanno - segnala il ministro- e quindi con un grosso prestito abbiamo chiesto al Gse di intervenire e sostituire questo settore di operatori di mercato che non ce la fanno".

"Corsa per accumulare gas per l'inverno"

Nel settore gas "ogni anno - ha proseguito Cingolani - dobbiamo accumulare piu di 10 miliardi di metri cubi gas per l'inverno, quando ci sono i picchi di consumo", ed "è una corsa, perché con la guerra in Ucraina il grande fornitore dell'Europa, la Russia, ha chiuso i rubinetti". Ora, "è chiaro che è una cosa difficile e francamente nessuno vuole fare misure restrittive", però "un conto è dire abbassiamo la temperatura del riscaldamento, un grado in meno è probabile, o fare qualche mese con le centrali a carbone, ma solo temporaneamente per risparmiare gas", e "un altro conto è dire dobbiamo interrompere le attività". E rispetto alla prospettiva di uno stop alle attività, "noi cerchiamo di non farlo - ha concluso il ministro -, ma siamo in una situazione abbastanza buona" che consente di non doverlo fare.

La previsione: bollette più care del 65% rispetto al 2021

L'intervento del governo ha evitato un nuovo aumento delle tariffe energetiche, ma il conto rimane comunque salato; secondo le stime di Facile.it, realizzate tenendo in considerazioni i prezzi del terzo trimestre 2022 per il mercato tutelato, se le tariffe rimarranno su questi livelli fino a fine anno, le famiglie con un contratto di fornitura nel servizio di tutela spenderanno per le bollette luce e gas, a parità di consumi, il 65% in più rispetto al 2021. Nello specifico, a pesare maggiormente sarà la bolletta del gas, che potrebbe arrivare a circa 1.780 euro (+56% rispetto al 2021); per la luce, invece, il totale potrebbe raggiungere i 1.150 euro, vale a dire l'82% in più rispetto allo scorso anno.

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