Venerdì 19 Aprile 2024

Cina, altri 60 miliardi per l'Africa. Pechino continua la politica di espansione

Il presidente Xi Jinping apre il Forum sulla Cooperazione Cina-Africa annunciando la maxi-manovra "senza fine politico collegato". Finanziamenti a nove zeri in tutti i settori: dalle infrastrutture allo sviluppo ecosostenibile, dalla sicurezza allo scambio culturale

Xi Jimping al Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (Ansa)

Xi Jimping al Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (Ansa)

Pechino, 3 settembre 2018 - Prosegue senza freni l'espansione della Cina in Africa. A Pechino il presidente Xi Jinping ha aperto il Forum sulla Cooperazione Cina-Africa annunciando una manovra da 60 miliardi di dollari che saranno stanziati nell'arco di tre anni per lo sviluppo del continente africano. Investimenti, prestiti e finanziamenti a nove zeri in quello che è stato definito dallo stesso Xi Jinping un progetto "dal destino condiviso" e "senza fine politico collegato". Nel precedente summit di tre anni fa, Pechino aveva già offerto ai Paesi africani 60 miliardi di dollari in finanziamenti. Secondo la China Africa Research Initiative tra il 2000 e il 2016 la Cina avrebbe prestato all'Africa un totale di 125 miliardi di dollari.  

L'OBIETTIVO - L'obiettivo di Pechino è quello di accelerare la costituzione della "One Belt, One Road Initiative", la nuova via della Seta via mare e via terra annunciata cinque anni fa dallo stesso presidente cinese, che potrebbe determinare una stretta connessione in termini economici tra Estremo Oriente, Asia, Medio Oriente, Europa e Africa. 

LA MANOVRA NEL DETTAGLIO -  Nell'arco dei prossimi 3 anni la Cina porterà a termine un totale di 8 principali iniziative con i Paesi africani. In particolare, darà vita a un collegamento permanente di libero scambio, offirà pieno supporto al raggiungimento della sicurezza alimentare entro il 2030 e allo stanziamento di un miliardo di yuan (146,3 milioni di dollari) in aiuti umanitari d'emergenza per i Paesi afflitti da calamità naturali. Pechino promuoverà poi la costruzione di infrastrutture con focus nei settori di energia e traporti, avvierà 50 progetti per facilitare l'interscambio commerciale con i Paesi africani, altri 50 per lo sviluppo ecosostenibile e la protezione ambientale e ancora 50 dedicati all'assistenza e alla salute. Darà vita a un fondo "China-Africa" per la pace, la cooperazione sulla sicurezza e le operazioni di peace-keeping. In aggiunta, svilupperà programmi di formazione dedicati alle generazioni più giovani e allo scambio culturale e medico.

COME VERRANNO SUDDIVISI I 60 MILIARDI - I 60 miliardi annunciati da Xi si suddividono principalmente in 15 miliardi dedicati agli aiuti, ai prestiti senza interessi e ai finanziamenti agevolati; in una linea di credito da 20 miliardi: in 10 miliardi di fondi speciali del fondo per lo sviluppo "China-Africa"; in fondi speciali da 5 miliardi, infine, per l'import dall'Africa. In più, le compagnie cinesi saranno incoraggiate a investire non meno di 10 miliardi nel triennio. Per i Paesi meno sviluppati, pesantemente indebitati, senza sbocchi sul mare e le piccole isole/Stato in via di sviluppo con relazioni diplomatiche con la Cina, Pechino ha offerto l'esenzione eccezionale dagli interessi sui debiti a partire da fine 2018. 

LE CRITICHE - Secondo i detrattori occidentali questi investimenti, accolti con favore dai Paesi africani, che desiderano velocizzare il loro sviluppo economico, hanno allo stesso tempo accresciuto il loro indebitamento e la loro dipendenza nei confronti di Pechino. Lo stesso Fondo monetario internazionale (Fmi) ha espresso preoccupazione per il caso del Gibuti: il debito pubblico estero del piccolo Paese sul Corno d'Africa è cresciuto dal 50% all'85% del Pil in due anni a causa dei debiti dovuti a Exim Bank, banca statale cinese.

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