Cig e assunzioni La manovra punta sul lavoro

Il governo vuole incentivare l’occupazione. Sgravi e altri 3-4 miliardi per gli ammortizzatori

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di Claudia Marin

Il riesplodere dell’emergenza Coronavirus fa tornare in primo piano la strumentazione degli ammortizzatori sociali e degli sgravi per le assunzioni stabili per tamponare l’impatto della nuova possibile frenata su settori che a stento hanno ripreso a girare. In primo piano la proroga della cassa integrazione (con 3-4 miliardi) innanziutto per il turismo, la ristorazione, gli esercizi pubblici, che si confermano come il comparto più in difficoltà o che potrebbe trovarsi di nuovo in fermo nelle settimane a venire.

Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, duellano sulle percentuali del baratro Pil 2020, anche se parlano di "notevole sintonia", da verificare alla prova dei fatti, però, dell’uso delle risorse del Recovery Fund.

C’è intesa sull’esperienza positiva del piano Industria 4.0 e sull’esigenza di potenziarlo. Bonomi chiede una moratoria di sei mesi su plastic e sugar tax. "Rifletteremo come abbiamo sempre fatto", incalza il Ministro. E apre anche sulla proroga della sospensione dei vincoli del Decreto Dignità per il 2021 per i contratti a termine e in somministrazione.

Il problema più immediato, però, è la ripresa dei contagi con tutto quello che può comportare a livello di caduta dell’economia nei mesi finali dell’anno. Gualtieri rassicura sull’inserimento in manovra di misure "ponte", che sostengano la tenuta di lavoratori e imprese finché il virus sarà pienamente sotto controllo. E si guarda, come spiega il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, in particolare al turismo. L’ipotesi è quella di stanziare tra i 3 e i 4 miliardi per garantire ammortizzatori gratis per le attività che registrino cali di fatturato rilevanti (solo per chi dimostri perdite di almeno il 20 per cento), mentre altri 2-3 miliardi dovrebbero andare a un nuovo piano di sgravi contributivi per le imprese che assumono a tempo indeterminato, dopo quelli per 4 mesi per chi fa rientrare lavoratori dalla Cig e di 6 mesi per i nuovi contratti stabili previsti con il decreto Agosto.

Si sta ancora valutando se differenziare la decontribuzione per i posti stabili, con il 100 per cento destinato giovani e donne, ma anche se estendere lo sconto del 30 per cento dei contributi su tutti i dipendenti previsto per le Regioni del Mezzogiorno.

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