Chi investe in amore trova un tesoro. Le app di incontri scalano la Borsa

L’ultima è il sito online di incontri per la comunità LGBT: si chiama Grindr e vuole sbarcare a Wall Street. La pandemia ha ampliato fatturati e utenti di Tinder e altre 500 piattaforme: è un fenomeno sociale

Le app di dating volano in Borsa

Le app di dating volano in Borsa

Grindr, l’app di dating online per persone appartenenti alla comunità LGBT, potrebbe fare il suo ingresso a Wall Street. Il valore stimato è 2,1 miliardi di dollari, la quotazione dovrebbe avvenire con il meccanismo che in finanza si definisce Spac: l’applicazione riceverebbe un po’ meno di 400 milioni di dollari raccolti sui mercati finanziari.

I numeri di Grindr fotografano non solo una realtà finanziaria, ma un fenomeno sociale che coinvolge tutto il mondo.

In una realtà nella quale si lavora, ci si conosce, si passano intere giornate online, è sembrato quasi una naturale evoluzione del processo includere nella vita virtuale i sentimenti, e così sono nate e si sono diffuse in tutto il globo le app di incontri online. Applicazioni che permettono di incontrare nuovi amici, individuare potenziali fidanzati e fidanzate, scoprire anime gemelle, trovare amici e amiche anche solo per una sera.

Basta avere un cellulare, impostare le proprie preferenze sulla piattaforma e poi scegliere: per dimostrare interesse ad un altro utente bisogna far scorrere il dito a destra sullo schermo, per rifiutarlo, scorrere a sinistra.

Ad oggi le app di incontri online sono tantissime e, seppur spesso duramente criticate, hanno un successo inequivocabile, fatto di numeri e riconosciuto dal mercato. Tinder e Bumble, le due app per incontri più conosciute al mondo, hanno ciascuna più di 50 milioni di utenti, Grindr, da sola, più di dieci milioni. Sono applicazioni gratuite, ma tutte offrono piani a pagamento, inserzioni, e infinite possibilità.

La particolarità del settore sta nel fatto che ognuna delle app, seppur molto simile alle altre, è ‘specializzata’ in una diversa categoria: Tinder è per tutti, etero, gay, bisessuali; Bumble è per le "donne intraprendenti" – definizione della stessa app – , perché solo loro, se e quando vogliono, hanno la possibilità di fare il primo passo; Grindr è per i soli appartenenti alla comunità LGBT; Ourtime, nata da poco, è l’app riservata ai soli ultra cinquantenni.

Il valore di tutte queste piattaforme, che sono più di 500, non è solo sociale, ma anche e soprattutto finanziario. Di fatto, Grindr non è la prima app per incontri ad essere esempio del fatto che ad oggi, investire sull’amore è possibile. Già Tinder nel 2015, e poi Bumble nel febbraio 2021 sono state quotate in borsa e hanno ottenuto risultati sorprendenti. Tinder, insieme alle altre app del gruppo Match, come Meetic, la più utilizzata in Italia, domina il settore per un valore di 20 miliardi di dollari, Bumble la segue con una quotazione iniziale in borsa di otto miliardi.

Il settore è in costante crescita sul mercato, anche grazie all’importante assist che è stato dato dall’avanzare della pandemia: la necessità di rimanere connessi con il mondo esterno pur essendo confinati tra le mura di casa ha fatto sì che gli incontri online globali aumentassero dell’82% ai primi di marzo 2020. Nel 2020 le app di dating hanno incassato complessivamente circa 3 miliardi di dollari. Tra gennaio e settembre 2021, Match Group ha fatturato quasi 2,2 miliardi, Bumble oltre 557 milioni. Nel giro di nove mesi, le due principali società del settore hanno fatturato poco meno dell’intero mercato in tutto il 2020. Tant’è che è dopo l’esplosione del Covid che Bumble è stata quotata in borsa a Wall Street. Se la fusione di Grindr con la Spac dovesse concludersi al meglio nella seconda metà dell’anno, tutto fa pensare a una grande crescita nel mercato finanziario anche per questa piattaforma.

Ma fra il mondo della finanza e quello delle app di incontri è vero amore? Di sicuro la relazione è iniziata nel verso giusto, e a dimostrarlo sono i numeri. E per ora le app quotate hanno retto alle oscillazioni delle borse arricchendo chi aveva investito sull’amore al tempo del web.