Roma, 30 settembre 2024 – Mentre nel resto del mondo l’appeal del prodotto sembra appannarsi, in Italia il business delle gomme da masticare è più fiorente che mai: secondo un’indagine della società di ricerche Circana, nel 2023 le vendite di chewing gum nei supermercati e nei discount hanno superato i 210 milioni di euro di valore totale, pari al 27% del mercato cosiddetto ‘confectionery’ (chewing gum e caramelle). A questi vanno poi aggiunti i ricavi dei pacchetti venduti in bar e simili. Queste e altre curiosità riguardanti la cosiddetta ‘gomma americana’ (le cui origini sono, più precisamente, messicane) sono state rese note oggi, in occasione del Chewing gum Day, giornata nata lo scorso anno e celebrata il 30 settembre per omaggiare il ‘non-cibo’ più apprezzato di sempre. Nel nostro Paese, il gruppo Perfetti Van Melle detiene circa l’88% del mercato grazie ai suoi tre principali brand: Vivident, Vigorsol e Daygum; altri marchi rilevanti del gruppo sono Brooklyn e Big Babol. In un anno, il giro d’affari del gruppo è cresciuto del 20%.
Almeno un chewing gum al giorno
Secondo quanto emerge da uno studio di Astraricerche, commissionato da Perfetti Van Melle, sono più di 9 milioni le famiglie italiane che acquistano regolarmente gomme da masticare: in media, se ne mastica almeno una al giorno, per oltre un quarto d’ora. I dati riguardano l’89.4% degli italiani, soprattutto uomini sulla cinquantina e donne tra i 34 e i 44 anni. Subito dopo la menta, c’è il gusto menta extra forte, seguito dai sapori fruttati, amati dai più giovani. Ma perché masticare dà soddisfazione? Per il 54.8% degli italiani è un modo per pulire il palato dopo i pasti, per il 45.2% è un momento di relax, per il 17.4% è un modo per ricaricarsi e recuperare energie.
Il confetto in cima alle preferenze
Se il confetto resta il favorito, subito dopo arriva il bubble gum, con il 20.6% delle preferenze: chiudono la classifica il confetto ripieno, apprezzato dal 15.3% degli italiani, e infine le lastrine, scelte dall’11.2% dei consumatori. Imprescindibile, poi, il suo legame con il cinema: sono tante le scene che immortalano il chewing gum sul grande schermo, tutte rimaste impresse nella memoria degli italiani, che lo collegano perlopiù a Grease, Pretty Woman e Viaggi di Nozze.
Il trend salutistico sta cambiando il mercato
Parallelamente, negli Stati Uniti il business del chewing gum sembra perdere terreno, soprattutto per quel che riguarda le bubble gum, autentica icona degli anni Ottanta: dal 2000 a oggi il loro giro d’affari si è dimezzato e, in genere, tutte le gomme con zucchero hanno subito pesanti flessioni nelle vendite. Le ‘sugar free’, invece, rappresentano il traino del business. Se, nel 2000, le vendite di gomme con zucchero e senza zucchero praticamente si eguagliavano (930 milioni di dollari contro 1,1, miliardi, rispettivamente); oggi il primo mercato vale 500 milioni di dollari e il secondo 3 miliardi. Non sorprende, quindi, che le marche specializzate in gomme alla frutta, coca cola e altri sapori forti e simil-fruttati abbiano subito una flessione, superate dalle più classiche gomme alla menta sugar-free.