Giovedì 18 Aprile 2024

‘Cha-Ching’, il rumore dei soldi Lo scrittore e il docente spiegano in un libro l’arte di risparmiare

TORINO

SEMBRA uno dei classici della letteratura taoista cinese, gli esoterici I-Ching e Tao Te Ching, e anche il sottotitolo ricorda proprio uno di quegli antichi trattati orientali che negli ultimi anni sono stati riscoperti qui da noi, come ‘L’arte della guerra’. Ma il libro ‘Cha-Ching! L’arte del risparmio’, edito da Franco Maria Ricci in collaborazione con Intesa Sanpaolo e il Museo del Risparmio di Torino, non appartiene a un remoto ed esotico sapere millenario.

«IN REALTÀ, quella parola così orientaleggiante è solo un’onomatopea che riproduce il suono delle monete che cozzano tra di loro. Ha presente quando il cassiere apre il cassetto del registratore di cassa? In America è un’espressione molto usata, un modo per riferirsi a quel tintinnio per molti così piacevole e tranquillizzante. Insomma, non c’è niente di più occidentale di questo!». A spiegare l’arcano è Giovanna Paladino, economista di Intesa Sanpaolo e direttore del Museo del Risparmio. Il libro non è dunque uscito dalla penna di Lao Tzu o di Confucio ma è stato scritto a quattro mani da una coppia inedita: il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, l’autore dei notissimi ‘Romanzo criminale’ e ‘Suburra’, e Guido Guerzoni, docente di storia economica alla Bocconi.

IL LIBRO è fresco di stampa, è stato presentato la scorsa settimana. Di cosa si tratta? «È dedicato a un argomento fondamentale come la cultura del risparmio, un’abitudine che molti italiani hanno ma che spesso non è collegata a una progettualità futura e che si lega a un tema più ampio, connesso alla scelta tra presente e futuro. I testi sono accompagnati dalle immagini inedite di una rara collezione di salvadanai esposta nel nostro museo». Il tema del libro è quindi quello dell’alfabetizzazione finanziaria, una nota dolente per noi italiani che ci troviamo perennemente in fondo alle classifiche internazionali in questo ambito. «Sì, esattamente. Peraltro in Italia abbiamo una cultura del denaro che ci porta a parlarne poco e a considerarlo un argomento molto privato, da non condividere con nessuno. Se ci chiedono quanto guadagniamo la gran parte di noi se ne guarderà bene dal rivelarlo, anche e soprattutto quando la cifra è alta. Una domanda ritenuta inopportuna che presuppone una visione del denaro vissuto come una colpa. Nella nostra società, poi, i soldi sono più legati alla paura, ad esempio di rimanerne senza, che alla progettualità verso il futuro». L’Italia delle banconote sotto il materasso e del denaro ‘sterco del demonio’ resiste imperterrita, senza contare la scarsissima padronanza dei concetti di base dell’economia e della gestione del denaro, specialmente dei ragazzi… «Vede, l’educazione finanziaria non è però solo una questione di conoscenze teoriche da studiare, ma è soprattutto un’abilità da acquisire, meglio se da giovanissimi, una ‘skill’, come si dice oggi. Il che implica una componente pratica, di sperimentazione. Nel museo abbiamo infatti percorsi pratici, esperienziali».

TORNANDO al libro, come si sono divisi le pagine i due autori? «De Cataldo ripercorrerà le pieghe del suo turbinoso racconto giallo ‘Il maiale felice’, che narra il furto di un porcellino molto particolare e delle sue impreviste conseguenze. Guerzoni invece accompagnerà i lettori in una storia sociale e culturale del risparmio attraverso i secoli.

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