Giovedì 22 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Cdp: Italia pronta per il nucleare. Ma servono investimenti e incentivi

"Il nostro Paese possiede competenze rilevanti sia nella supply chain sia nella ricerca".

"Il nostro Paese possiede competenze rilevanti sia nella supply chain sia nella ricerca".

"Il nostro Paese possiede competenze rilevanti sia nella supply chain sia nella ricerca".

"L’Italia possiede competenze rilevanti sia nella supply chain del nucleare sia nella ricerca e la sua ripartenza è connessa allo sviluppo di tecnologie di generazione più recenti, come gli Small Modular Reactor, e alla disponibilità di investimenti". Lo afferma un focus di Cassa Depositi e Prestiti (foto: l’ad Dario Scannapieco) dedicato all’argomento, secondo cui la ricetta per favorire un contributo effettivo del nucleare al mix elettrico italiano in tempi brevi consiste nell’implementazione di un quadro normativo e di incentivi che rendano attraente investire sulle capabilities industriali del Paese, incluse quelle esistenti che sono convertibili al nucleare, e sulla ricerca. È importante, inoltre, ricorrere a finanziamenti e programmi di cooperazione europea, utilizzando anche alle possibilità che oggi sono offerte dalla nuova disciplina Ue sugli aiuti di Stato.

Rispetto a 40 anni, ricorda il documento, lo scenario mondiale è fortemente mutato in conseguenza del progresso tecnologico. Se nel 2023 a livello globale erano in esercizio 410 reattori, per una capacità complessiva di 371 GW e una produzione elettrica di 2.600 TWh in grado di coprire circa il 9% del fabbisogno (nel 1996 era il 17,5), secondo gli scenari dell’International Energy Agency la generazione di energia nucleare crescerà fino a raggiungere quasi 4.000 TWh nel 2030 e circa i 5.500 TWh nel 2050, con il contributo determinante della Cina.

Nonostante questo aumento atteso, il contributo del nucleare al fabbisogno futuro è stimato stabile nei prossimi tre decenni fino a ridursi al 7,7% nel 2050, in conseguenza della crescita della domanda elettrica prevista per i prossimi anni. Il ritorno al nucleare in Italia è strettamente connesso alla effettiva disponibilità delle tecnologie più recenti, in particolare quelle di terza generazione avanzata come gli Small Modular Reactor (SMR), impianti di dimensioni ridotte che potrebbero essere già operativi dall’inizio del prossimo decennio.

Alberto Levi