Giovedì 18 Aprile 2024

Cash contro l’incertezza. Ma il 35,9% non risparmia

Migration

CRESCE il risparmio degli italiani. Nel 2018 si è ampliato fino a 4.244 miliardi il portafoglio delle attivita’ finanziarie delle famiglie italiane, in cui emerge il boom continuo del contante, pari a 1.379 miliardi, il 7,5% in più rispetto al 2015. Un valore che è superiore al Pil della Spagna, corrispondente a quello di un Paese che si collocherebbe al quarto posto nella graduatoria delle economie della Ue post-Brexit, dopo Germania, Francia e la stessa Italia. Rispetto al 2008 il contante è aumentato di 201 miliardi, un valore pari al Pil del Portogallo. Il cash che non smette di aumentare nei portafogli delle famiglie è la terapia contro l’incertezza. Il 64,1% degli italiani accantona soldi. Di questi, il 66,1% per fronteggiare spese impreviste e il 52,3% per sentirsi le spalle coperte. E’ la fotografia che emerge dalla ricerca realizzata dal Censis per il Forum Ania-Consumatori, fondazione costituita dall’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici per facilitare e rendere ancor piu’ costruttivo e sistematico il dialogo tra imprese assicuratrici e associazioni dei consumatori.

NON TUTTI risparmiano, però. Il 35,9% degli italiani non ci riesce, il 25,2% lo fa fino al 5% del proprio reddito mensile, il 23,6% tra il 6% e il 15%, il 10,5% tra il 15% e il 20%, il 4,9% oltre il 20%. C’è una forte polarizzazione nella capacità di crearsi difese monetarie proprie. Ma anche chi non risparmia deve fronteggiare costi un tempo coperti dal sistema di welfare pubblico. Infatti, le spese private per il welfare pesano sui redditi per l’81,5% delle famiglie e riguardano di piu’ le famiglie che non riescono a risparmiare (85,6%) rispetto a chi invece risparmia (79,2%) o risparmia tanto (76%). Questo è il nuovo volto della disuguaglianza cresciuta dopo la crisi. Nessuno è al riparo dalle spese private per prestazioni di welfare, ma meno si riesce a risparmiare più questo pesa sui budget familiari. Le spese private per sanità e welfare sono ormai un obbligo. Il 72,7% degli italiani ha dovuto ricorrere all’offerta privata per una prestazione di welfare almeno in un’occasione nel corso dell’anno, anche se sulla carta il servizio era disponibile nel sistema pubblico, a titolo gratuito o a costo contenuto.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro