Giovedì 18 Aprile 2024

Case, c’è voglia di sicurezza Inarcassa gioca d’anticipo

L’iniziativa ’Diamoci una scossa’

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Novemila architetti, ingegneri e geologi coinvolti nelle verifiche di 130mila case in tutta Italia. Sono i numeri delle edizioni 2018 e 2019 di ’Diamoci una scossa’.

Si chiama così l’iniziativa promossa da Fondazione Inarcassa, che riunisce 170mila tra ingegneri e architetti liberi professionisti, insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e al Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori in collaborazione con Consiglio Rettori Università Italiane (Crui), Enea, Consiglio Superiore Lavori Pubblici, Dipartimento di Protezione Civile, ReLuis e Ance con il patrocinio di Inarcassa.

Migliaia di cittadini hanno fatto richiesta per ricevere delle visite effettuate da professionisti, ingegneri, architetti e geologi e avere quindi una prima informazione sullo stato del rischio dell’immobile e sulle possibili soluzioni finanziarie e tecniche utili a migliorarlo.

«Diamoci una scossa nasce dalla consapevolezza che all’imprevedibilità dell’evento tellurico debba corrispondere la mitigazione dei suoi effetti, anche attraverso misure specifiche in grado di aumentare la sicurezza degli edifici – spiega Egidio Comodo, presidente di Fondazione Inarcassa – Non abbiamo voluto puntare su una semplice campagna informativa, ma sviluppare un percorso di ‘prevenzione attiva’ offrendo al cittadino sia l’opportunità di conoscere direttamente, attraverso le visite tecniche, lo stato di salute della propria casa, sia quella di vagliare gli strumenti adeguati per mettere in atto adeguate misure di prevenzione.

I professionisti hanno risposto con grande partecipazione, così come gli stessi cittadini che hanno attivato numerosissime richieste».

Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 o zona sismica 2) pari al 36% dei comuni italiani (che, tradotto in numeri sono 2.097). In queste aree risiedono 22,2 milioni di persone, 8,9 milioni di famiglie, si trovano oltre 6,1 milioni di edifici di cui quasi 1 milione ad uso produttivo con 4,7 milioni di addetti distribuiti in 1,5 milioni di unità locali.

«Una delle chiavi legate alla prevenzione è rappresentata dal Sisma bonus, uno strumento fondamentale che permette di mettere in sicurezza un edificio a costi veramente ridotti, arrivando a coprire l’85 per cento delle spese, grazie alla possibilità di detrarne una parte dalle imposte sui redditi», aggiunge Egidio Comodo.

A questo proposito Fondazione Inarcassa sostiene che l’articolo 10 dell’ex Decreto Crescita, che consente lo sconto in fattura, vada salvaguardato.

«Siamo contrari alla sua abrogazione – spiega Egidio Comodo – tanto che lo stesso economista della Direzione Affari Economici e centro studi dell’associazione Flavio Monosiglio ha spiegato che dopo quasi due anni e mezzo di un certo ritardo nella diffusione di eco e sisma bonus con cessione del credito, queste misure hanno ora raggiunto un certo grado di automatismo e si stanno sottoscrivendo adesso diversi contratti.

La stessa piattaforma Ance ha fatto registrare nell’ultimo anno circa 350 milioni in contratti e analoghe indicazioni arrivano dalla sfera privata con l’attivazione da parte di Harvey e Dikkinson di oltre 200 cantieri per più di 100 milioni ma con una pipeline di oltre 350, impennata, questa, connessa proprio allo sconto in fattura».

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