
carte di credito e revolving (archivio)
Roma, 9 giugno 2025 – Una sentenza attesa, che potrebbe significare per milioni di utenti un rimborso degli interessi pagati. E’ quella pronunciata nei giorni scorsi dalla Corte di Cassazione, a sezioni unite, in merito ai contratti di carte revolving promossi da soggetti non abilitati.
La battaglia dell’Associazione ADifesa
“Tutti i contratti di carte stipulati fra il 2000 e il 2010, promossi da soggetti non abilitati, possono essere dichiarati nulli e i consumatori richiedere la restituzione degli interessi pagati”, spiega Antonio Mattia, presidente dall’Associazione Adifesa. Una sentenza che farà discutere, e che sottolinea che tali contratti sono nulli in quanto violano la norma imperativa, ai sensi dell’art. 1418 del codice civile. Questo significa che i consumatori coinvolti avranno diritto alla restituzione degli interessi pagati. Parliamo di importi che spesso superano il capitale ricevuto. Tantissimi italiani potranno così rivendicare i propri diritti e rivendicare un credito. Non è possibile fornire un numero preciso delle carte revolving attive in Italia ma secondo le stime di ADifesa potrebbero essere nell’ordine di oltre 15 milioni. La sentenza, emessa in seguito alla richiesta di chiarimento della Corte d’Appello di Firenze, sottolinea che prima dell’entrata in vigore del d.lgs. 141/2010, non era lecito stipulare contratti di credito revolving con promotori non iscritti all’Uic, né mediatori creditizi regolarmente iscritti.
Il “casus belli”
Il “casus belli” inizia anni fa con una consumatrice che aveva sottoscritto un contratto di credito revolving presso un venditore (Conforama Italia S.p.A.) con Findomestic Banca S.p.A., in epoca antecedente alla riforma normativa. Il contratto era stato promosso da un soggetto non iscritto all’Uic, condizione che, secondo ADifesa, rendeva l’accordo nullo. Fino a oggi, però, le corti italiane si erano divise su questo punto: alcune, come la Corte d’Appello di Milano, avevano considerato questi contratti comunque validi; altre, come quella di Firenze, li avevano ritenuti nulli. Proprio la Corte di Firenze, investita di centinaia di ricorsi simili patrocinati da ADifesa, ha chiesto l’intervento delle Sezioni Unite per risolvere il conflitto.
Le carte revolving
Le carte revolving, spesso chiamate anche ‘carte di credito rotative’, sono carte di credito che consentono di rimborsare le spese a rate, anziché in un’unica soluzione a fine mese, come avviene con le carte di credito a saldo. Questo tipo di carta offre una linea di credito che si ricostituisce con i rimborsi, permettendo di utilizzare di nuovo il credito disponibile dopo averlo utilizzato e rimborsato. In pratica si tratta di un finanziamento a scadenza indeterminata, caratterizzato da elevata flessibilità per il cliente, il quale può usare il denaro, cioè il fido, in una o più soluzioni. L’ammontare dei fondi messi a disposizione si ripristina in misura corrispondente alle rate versate a titolo di rimborso del capitale.