Martedì 23 Aprile 2024

Carta riciclata L’Italia sorpassa gli obiettivi Ue

Unirima: nel 2020 tasso di riutilizzo a quota 87,3%. L’Europa ha fissato il target all’85% entro il 2035

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di Elena Comelli

Italiani campioni di economia circolare. Proprio nell’anno della pandemia, l’Italia ha riciclato l’87,3% degli imballaggi di carta e cartone, superando con 15 anni di anticipo l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2035 e collocandosi ben al di sopra della media europea del 73,9% per il 2020. La performance stellare era già stata anticipata dai dati del Conai, in base ai quali l’Italia nel 2020 ha riciclato il 73% degli imballaggi, battendo in anticipo l’obiettivo europeo del 65% al 2025. Ora la conferma sulla carta arriva dai dati dell’Unione nazionale delle imprese di recupero e riciclo maceri, che ha presentato ieri il Rapporto 2021, realizzato con Althesys. "La crisi climatica e ambientale impone al nostro sistema-Paese di considerare la transizione ecologica come una priorità non più rinviabile", ha affermato il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo, sottolineando che i dati dimostrano che il settore è "un’eccellenza italiana che detta la rotta all’intero settore dell’economia circolare".

Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza questa eccellenza verrà ulteriormente rafforzata, grazie allo stanziamento di 1,5 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento degli esistenti. I rifiuti di carta e cartone costituiscono circa il 19% del totale della raccolta differenziata comunale e per il 2021 si stima un ulteriore incremento di circa il 3%. Nel 2020, l’incremento della produzione di materia prima rispetto al 2019 è stato del 3,2%, grazie ai 600 impianti di riciclo affiliati a Unirima, che hanno prodotto 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero. Il totale della raccolta di carta e cartone in Italia nel 2020 è stato di 7 milioni di tonnellate, precisa Unirima, che rappresenta il 90% delle aziende del settore e fattura 4 miliardi l’anno.

Di sicuro, i dati del 2020 hanno avuto la distorsione potente del confinamento sanitario, che ha fatto scendere i consumi ma ha fatto aumentare per le famiglie la domanda di prodotti imballati: le esigenze sanitarie di sicurezza hanno spinto a non comprare alimentari sfusi mentre il ricorso ai recapiti a casa ha fatto crescere la quantità di cartoni da smaltire. Il rapporto Unirima evidenzia che, nel 2020, il mercato della carta da macero ha risentito della crisi pandemica, che ha portato ad un generale calo dei quantitativi della produzione. A causa della difficile situazione legata all’emergenza sanitaria la produzione cartaria è calata del 4,1%, passando da poco più di 8,9 milioni di tonnellate nel 2019 a 8,53 milioni di tonnellate. La filiera si è sostenuta con la produzione di imballaggi promossi dal boom dell’e-commerce e del delivery, che hanno visto un incremento del 45% rispetto all’anno precedente.

L’Italia negli anni è divenuta esportatore netto di carta da macero: su un totale di 6,77 milioni di tonnellate di carta raccolte nel 2020, 1,8 milioni sono state esportate verso i mercati esteri, la metà verso il mercato europeo. Tuttavia, tra 2019 e 2020, sia import che export hanno subito un decremento, rispettivamente pari al 20,6% e allo 0,2% per l’export. Le cause, in entrambi i casi, risiedono prevalentemente nel rallentamento dell’economia e nei diversi lockdown legati all’emergenza sanitaria a livello mondiale.

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