Mercoledì 24 Aprile 2024

Caro noleggi, "non ci sono auto". Cosa sta succedendo nel mercato

Il direttore generale di Aniasa Confindustria: nel 2019 una flotta di 180mila vetture, oggi dimezzata

Noleggi, mercato in crisi: non ci sono auto

Noleggi, mercato in crisi: non ci sono auto

Roma, 14 giugno 2022 - Noleggi, non ci sono auto. Alla vigilia di un'estate con vacanze alla riscoperta del Bel Paese, Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa - Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria - premette: "Il nostro? Un comparto bellissimo. Se solo avessimo le auto!". E quelle che ci sono, si pagano a caro prezzo. Anche i numeri però sono crollati. Nel 2021, ricorda Benincasa, "i noleggi sono stati 2,6 milioni. Ma nel 2019 erano 5,3 milioni. Quindi sono diminuiti del 50,7%. Chiaro che poi bisogna tenere in piedi la baracca". Direttore, noleggiare un'auto è diventato un lusso. Di quanto sono aumentati i prezzi dei noleggi? "Come associazione non possiamo fare questa analisi, altrimenti entreremmo nelle dinamiche economiche delle imprese. Però vediamo i fatturati totali. Certamente il costo del noleggio è salito".

Di quanto?

"Possiamo parlare sul fatturato, nel 2021 rispetto al 2019 era cresciuto del 40% circa". È corretto quindi concludere che l’aumento è stato del 40%? "Paradossalmente nel primo trimestre del 2022 c’è un calo del 5%. E poi nel 2019 avevamo 180.000 auto nella flotta, oggi sono la metà". Non ci sono auto, diceva. "C’è un problema di fondo. Con il meccanismo degli ecoincentivi i costruttori hanno preferito vendere le vetture al mercato retail, al prezzo più alto possibile. Il mercato era in attesa di queste vetture da mesi. Il noleggio per i costruttori è sempre stato una specie di ammortizzatore sociale. Ho tot auto invendute, vado da noleggiatore e gli faccio lo sconto". Oggi, invece?

"Questo meccanismo da due anni e mezzo è scomparso. Il costruttore è stritolato tra la scelta di fare auto elettriche o auto con il normale motore termico. Poi ci si è messa anche la pandemia, il blocco delle materie prime soprattutto a causa della guerra in Ucraina. Qui c’è un crollo del 35% della produzione. Così il costruttore deve vendere a un prezzo più alto".

E aumenta anche il costo del noleggio. "Ma vale anche per i viaggi in aereo, a cascata tutto il sistema sta andando in tilt. Prima si svendeva pur di fare volume. Ma quando c’è carenza di prodotto, bisogna fare redditività. E faccio notare che oggi per i noleggi a lungo termine c'è un anno di attesa".