Caro energia ospedali, costa un miliardo in più. Le Regioni: "Rischiamo il default"

Il grido dei governatori a Draghi: non possiamo ridurre la luce o il riscaldamento, dobbiamo salvare vite. Il sottosegretario Costa: giuste le richieste di aiuto. De Luca: la guerra con Roma per avere ciò che ci spetta

Ospedali e bollette: l'energia costa un miliardo

Ospedali e bollette: l'energia costa un miliardo

Roma, 4 settembre 2022 - I prezzi impazziti della bolletta energetica colpiscono duro anche la sanità, sia le strutture pubbliche che quelle private. E al ministero della Sanità circola una stima di extra costi a fine anno, anche alla luce di una estate torrida che ha obbligato a far funzionare a pieno regime i condizionatori, tra 1 miliardo e 1 miliardo 100 milioni.

Regioni e associazioni di categoria sono sul piede di guerra. Il tema è caldissimo e il sottosegretario alla presidenza Garofoli, d’intesa con il ministro della Sanità Speranza, ne ha parlato con quello dell’economia, Franco. "Le richieste sono legittime e noi dobbiamo dare una risposta immediata – sostiene il sottosegretario alla Sanità, Andrea Costa – non possiamo rimandare la questione al prossimo governo. Il diritto alla salute va garantito con i fatti. L’esecutivo Draghi che è nelle sue funzioni, così come sta affrontando il caro bollette per imprese e famiglie può assicurare la copertura degli extra costi energetici della sanità e la continuità dei servizi dei nostri ospedali, ed è giusto che lo faccia".

"Siamo preoccupati – osserva Raffaele Donini, coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni ed assessore alla Salute dell’Emila Romagna – tanto è vero che il 16 faremo un commissione salute con gli altri assessori per cercare di capire quanto siano i costi aggiuntivi da qui a fine anno e formulare una richiesta al governo. La situazione è drammatica sia per l’aumento dei costi delle bollette sia perché le strutture ospedaliere sono poco suscettibili al razionamento: non possiamo certo ridurre il riscaldamento o l’elettricità ai reparti, o ridurre l’uso dei macchinari. Sicuramente chiederemo che in un decreto aiuti bis si tenga adeguatamente conto anche della sanità, altrimenti rischiamo di non chiudere i bilanci".

In Lombardia l’extra costo atteso è oltre 170 milioni, in Emilia-Romagna oltre 100, in Toscana 116, nel Lazio, in Piemonte e Campania di 100, nel Veneto e in Sicilia di 90, in Puglia di 80, nelle Marche e in Umbria di 12-15. "E le nostre stime – sottolinea l’assessore regionale toscano Simone Bezzini – non tengono ancora conto delle spese di condizionamento per questa torrida estate e fatalmente nella mia regione saranno più alte di alcune decine di milioni di euro". "È necessario – osserva l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato – che il governo predisponga misure idonee per garantire i livelli essenziali di assistenza". "All’extra costo delle bollette – sottolinea l’assessore alla Salute della Marche, Filippo Saltamartini – si devono peraltro aggiungere anche gli extra costi per l’inflazione: se lo Stato non ci aiuta dovremo ridurre i servizi". E nessuna Regione ci sta. "Le bollette – protesta il governatore della Campania, Vincenzo De Luca – sono triplicate, faremo la guerra per avere i soldi che ci spettano. Punto".

Chi vive in prima persona la realtà degli ospedali pubblici teme un giro di vite e chiede investimenti. "Siamo in allarme – osserva Pierino Di Silverio, segretario di Anaoo-Assomed, i medici dirigenti ospedalieri, che lavora al Monaldi di Napoli – perché questi extra costi energetici rischiano di incidere, al pari dell’inflazione, sulle nostre strutture. Io non posso risparmiare sulla Tac o le risonanze magnetiche, e non posso ridurre il riscaldamento invernale dei reparti, o razionare l’illuminazione". "I risparmi nelle aree uffici si faranno – prosegue – ma sono marginali. Ancora non siamo arrivati a questo, ma sarebbe scandaloso se ci si chiedesse di ridurre i servizi essenziali. E quindi per far fronte agli extra costi Covid e ora a quelli energetici serve un aumento del fondo sanitario nazionale, che rispetto all’anno scorso è sceso dal 7,3% al 6,7%, meno della media Ue".