Giovedì 18 Aprile 2024

Il ricorso alla cassa integrazione cresce del 9%: il caro energia si abbatte sul lavoro

A settembre salgono a 35,6 milioni le ore autorizzate dall’Inps. In sofferenza l'edilizia e il commercio, che registrano rispettivamente un aumento dell'88% e del 127%

L’impatto dei rincari energetici, e della conseguente inflazione, continua a pesare sull’attività produttiva: a settembre è cresciuto il ricorso alla cassa integrazione. Nello specifico, sono state autorizzate dall’Inps 35,6 milioni di ore di cig, pari a un incremento del 9% rispetto ad agosto. I lavoratori sono stati messi a riposo nei settori che hanno risentito di più della congiuntura, come quelle imprese dell’industria e dell’edilizia che hanno dovuto sospendere la produzione, o comunque ridurre l’attività, per far fronte all’impennata dei prezzi dell’energia e alle difficoltà di reperimento delle materie prime.

Cig ordinaria e straordinaria

È cresciuto infatti anche il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, con 15,8 milioni di ore autorizzate dall’Inps sempre a settembre, il 41% in più sul mese precedente. Ma è aumentata anche la cassa integrazione straordinaria, concessa per casi di riorganizzazione aziendale, o per realizzare processi di transizione, crisi aziendale o contratti di solidarietà: le 15,2 milioni di ore richieste dalle imprese equivalgono ad un incremento del 65,3% su agosto. Allargando lo sguardo al periodo gennaio-settembre, emerge in primo piano il peggioramento del quadro economico. I dati cumulati per i primi 9 mesi dell’anno sull’uso degli ammortizzatori sociali, infatti, non lascia spazio a dubbi: il rallentamento dell’economia si è già trasferito sul mercato del lavoro.

Aumenti a doppia cifra

La cassa integrazione straordinaria, utilizzata per le situazioni di maggiore difficoltà, è cresciuta del 25,33%. Tutti i settori segnano aumenti a doppia cifra: dal +11,67 dell’industria, al +87,75% dell’edilizia, arrivando addirittura al +126,77% del commercio. In particolare, è in sofferenza una larga fetta del settore manifatturiero, e iniziano a pagare pegno anche comparti del terziario, a cominciare da ristorazione e turismo. A livello territoriale la Cigs, nel confronto anno su anno, cresce in quasi tutti i territori: nel Nord Ovest, +13,12%; nel Nord Est, +32,26%; nel Sud +92,53%. Solo nel Centro c’è una minima flessione, -4,97%. Va detto infine che, nel periodo gennaio-luglio, il tiraggio, ovvero l’utilizzo effettivo della cassa integrazione richiesta dalle aziende, si è attestato al 26,60%, contro il 39,52% del 2021.

Le domande di disoccupazione

Altro segnale di difficoltà è l’aumento, anche qui molto intenso, delle domande di disoccupazione: le richieste di Naspi e Discoll (l’assegno mensile che va a collaboratori coordinati e continuativi, assegnisti di ricerca e dottorandi rimasti involontariamente senza lavoro), nel periodo gennaio-agosto, hanno sfiorato gli 1,3 milioni in crescita del 21,6% sul 2021. Tra gennaio ed agosto sono arrivate 1.273.331 domande di Naspi con un incremento del 21,8% e 21.716 domande di Discoll con un aumento del 13,8%. Le domande di disoccupazione riferite al solo mese di agosto arrivate all’Inps sono state 120.347, anche qui in crescita del 20,5% sullo stesso periodo del 2021.