Caro bollette, servono altri 20 miliardi: ecco cosa ci sarà in manovra

La legge di Bilancio potrebbe già prevedere la maxi-sanatoria fiscale. Sul piatto anche la flat tax. Salvini incalza sulle pensioni. "Facciamo subito Quota 102. Un miliardo arriverà dal reddito di cittadinanza"

Si avvicina la prova della verità per la legge di Bilancio e il nuovo decreto Aiuti contro il caro-energia e tra Palazzo Chigi e via XX Settembre lievitano, anche grazie ai possibili migliori dati del Pil in arrivo, i costi della manovra a oltre 40 miliardi, mentre si moltiplicano le ipotesi di intervento. In primo piano, un corposo capitolo fiscale che contempla, oltre alla flat tax incrementale e alla revisione del Super-bonus, una maxi-tregua per tutte le imposte e i contributi non pagati a causa di pandemia e crisi energetica, l’incremento della web tax italiana dal 3 al 5-6% a carico delle imprese e delle multinazionali digitali. Sul versante pensioni si muove principalmente la Lega che, con Matteo Salvini, propone la stretta e il taglio del Reddito di cittadinanza per 900 mila percettori che possono lavorare per finanziare Quota 102 riveduta e corretta (anche con 41 anni di contributi e 61 di età), e un eventuale meccanismo di incentivazione (parte dei contributi trasformati in stipendio) per chi abbia 63 anni e resti al lavoro.

Una recente manifestazione sindacale contro il caro-bollette
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Il pressing sindacale

I leader di Cgil, Cisl e Uil si fanno sempre più pressanti per aprire un tavolo a Palazzo Chigi direttamente con la premier Giorgia Meloni. Per sapere – avvisa Maurizio Landini – "quale legge di bilancio si fa e come si affrontano le emergenze". Anche se la priorità è il nuovo provvedimento anti-rincari a favore di famiglie e imprese. Un fronte che secondo la Cgia di Mestre, richiederà più dei 15 miliardi preventivati e potrebbe arrivare a 20, dopo che i 62,6 miliardi governo Draghi (solo Germania e Francia hanno fatto meglio).

Il decreto aiuti 5

È la priorità: il pacchetto di aiuti per aiutare famiglie e imprese sul fronte del caro-energia. Un pacchetto, che oltre alla proroga a dicembre dei crediti di imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina, dovrebbe contenere una replica del bonus da 150 euro e lo scudo di sei mesi per la morosità incolpevole per chi non riuscirà a pagare le bollette. In manovra, invece, dovrebbero finire la conferma del taglio di due punti del cuneo, l’estensione dei beni primari con l’Iva al 5%, la modifica della norma sugli extraprofitti, per la quale si studiano due correttivi: modificare la base imponibile oppure alzare la percentuale (ora al 25%) del prelievo.

Maxi-sanatoria fiscale

È pronta per entrare nella manovra, con un decreto legge collegato e specifico, la pace fiscale più volte annunciata dal centrodestra. Per le cartelle non pagate, relative agli anni 2000-2015, di importo fino a mille euro, il progetto prevede uno stralcio: la cancellazione del debito e la chiusura della posizione senza oneri. Per quelle tra i mille e 3mila euro si paga solo il 20%. Sopra i 3mila euro si paga l’intera imposta originaria, maggiorata solo del 5% (al posto di sanzioni e interessi) e diluita automaticamente in 10 anni. Un’analoga soluzione dovrebbe valere per tutte le situazioni di mancato pagamento delle imposte che non sono diventate cartelle e, dunque, anche per l’omesso pagamento non riscontrato o accertato.

Il nodo pensioni

Salvini nel frattempo insiste sulla battaglia storica delle pensioni: a Bruno Vespa nel suo ultimo libro spiega che "un miliardo preso dal reddito di cittadinanza di chi potrebbe lavorare servirà a finanziare nel 2023 quota 102 per le pensioni". Età minima 61 anni con 41 di contributi. I soldi? "Sospendiamo per sei mesi il reddito di cittadinanza a quei 900mila percettori che sono in condizioni di lavorare e che già lo percepiscono da 18 mesi".