Cottarelli: "Ora bisogna fermare l’inflazione. Gli aiuti statali? Solo ai più deboli"

Il professore avverte: "Non si può fare altro che alzare i tassi. Risparmi colpiti, ma non serve una patrimoniale"

Carlo Cottarelli, 67 anni, guida l’Osservatorio sui conti pubblici italiani alla Cattolica

Carlo Cottarelli, 67 anni, guida l’Osservatorio sui conti pubblici italiani alla Cattolica

Roma, 11 giugno 2022 - Tassi di interesse che aumentano, la Borsa che crolla, l’euro sotto pressione, lo spread che torna a far paura. Una situazione da "si salvi chi può". Che cosa si può fare? Carlo Cottarelli, economista di rango, ex direttore del Dipartimento degli affari fiscali del Fo ndo Monetario Internazionale, qualche idea ce l’ha.

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Professore, la Bce volta pagina. Alza gli interessi, blocca a partire da luglio gli acquisti di titoli pubblici. Il risultato è che lo spread vola, la Borsa perde oltre il 5% e i titoli bancari sono sotto pressione. Non si rischia la tempesta perfetta?

"Si tratta di un cambiamento inevitabile e atteso. Perché con un’inflazione all’8% nell’area euro, tassi di interesse negativi e depositi bancari che rendono meno di zero, si rischiava di penalizzare fortemente il risparmio. Certo, l’inflazione è dovuta a fattori esterni. Ma l’erosione del potere di acquisto dipende, essenzialmente, dal fatto che dobbiamo pagare 80 miliardi di euro in più per le importazioni. È vero che il Tesoro ha messo in campo 35 miliardi per attenuare il colpo. Ma qualcuno deve pur pagare il conto".

Come possiamo salvarci?

"Bisogna selezionare con attenzione gli interventi, evitare ad esempio misure come il cashback che favoriscono i redditi alti. E puntare a sostenere chi soffre di più in questa situazione. Non abbiamo le risorse per proteggere tutti".

Mica sta pensando ad una patrimoniale?

"Ma no, non siamo in una situazione di emergenza così grave da imporre una misura di questo tipo. Dico solo che bisogna essere selettivi".

Quanto pesa, sullo spread, la situazione politica internazionale?

"Non credo che sia determinane. L’aumento è la diretta conseguenza della nuova politica monetaria. Nel 2021 tutto il debito pubblico italiano è stato assorbito dalla Bce che ci ha finanziato come fosse un bancomat".

Però, è indubbio, che le tensioni internazionali creino incertezza. E, come lei sa bene, chi investe si nutre di tutt’altro...

"Certo. Tutto questo complica ulteriormente la situazione e rende più difficile la gestione della politica monetaria. Ma lo spread sarebbe aumentato anche senza la guerra in Ucraina. Per tanti anni ci siamo abituati a tassi di interesse al minimo. Se agli annunci seguiranno i fatti, la Bce aumenterà il tasso annuale dello 0,5% a settembre. Considerando che l’inflazione, a maggio, è aumentata in un solo mese dello 0,8%, è evidente che c’è una fortissima sproporzione".

Insomma, il pericolo numero uno resta l’inflazione. Negli Stati Uniti non è mai stata così alta da 40 anni. In Italia non ce la passiamo meglio. Come si può fermare?

"L’inflazione si sta espandendo. L’unica cosa che si può fare è aumentare i tassi di interesse. È vero che in questo maniera c’è il rischio di una recessione, ma per ora l’economia regge. La produzione industriale dopo l’incertezza di gennaio, è tornata a marciare e ad aprile c’è stata una bella ripresa. L’economia è vitale".

La Borsa crolla paurosamente. Che cosa prevede? "Se lo sapessi, sarei sicuramente più ricco. Battute a parte, chi investe sul mercato azionario deve avere un orizzonte di lungo termine, evitando reazioni impulsive". L’Italia non rischia più degli altri? Abbiamo un debito pubblico stratosferico, salari fermi, costi delle materie prime alle stelle...

"Abbiamo anche un altro problema di non poco conto, siamo un Paese che non cresce da almeno venti anni. Il reddito medio del 2019 era pari a quello del 1999. E ancora non siamo tornati ai livelli pre-crisi. Insomma, è vero che i salari sono bassi, ma anche i profitti non sono mica aumentati".

E l’euro rischia di essere travolto dalla nuova bufera?

"Il dollaro si è rafforzato perché gli Stati Uniti si sono mossi prima sui tassi di interesse. La mossa della Bce potrebbe fermare questo trend. Vedremo".

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