Perché mancano i farmaci. Quali sono e cosa fare se non si trovano in farmacia

Il boom dei malanni di stagione, dall'influenza al Covid, hanno aggravato una situazione già difficile. Il monitoraggio dell'Aifa

Roma, 15 dicembre 2022 - L'allerta era già scattata a ottobre, in occasione dell’ultimo monitoraggio dell'Aifa: l’Agenzia italiana del farmaco aveva confermato che, nell’ultimo anno, la penuria di medicinali si è estesa da poco più di duemila a oltre tremila referenze. Ora, però, con il dilagare dei malanni di stagione (dai raffreddori alle influenze, fino al Covid) e la conseguente impennata di richieste dei cosiddetti 'rimedi da banco' - comunemente utilizzati in caso di dolori muscolari, febbre, mal di testa, tosse - la lista dei farmaci introvabili si è ulteriormente allungata, coinvolgendo ibuprofene, aerosol, antibiotici, mucolitici e sciroppi. Siamo di fronte a una vera e propria crisi di approvvigionamenti, non dissimile da quella che ha interessato, nei mesi scorsi, svariati settori produttivi, dall’automotive ai fertilizzanti per l’agricoltura.

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Farmacia, foto generica (Crocchioni)
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Le radici della carenza 

Lo abbiamo imparato negli ultimi due anni: nel contesto globalizzato e fortemente interconnesso in cui viviamo, le crisi internazionali provocano effetti che, come nel gioco del domino, si ripercuotono su tutti gli ambiti economici e sociali. Il settore farmaceutico, al pari degli altri, ha subito le conseguenze delle tensioni geopolitiche sui mercati internazionali e, più ancora degli altri, ha risentito del protrarsi dell'emergenza pandemica e della difficoltà di reperimento delle materie prime. A mancare, nel caso dei farmaci, non sono solo le materie prime per la realizzazione dei principi attivi, ma anche i materiali necessari per il confezionamento dei prodotti: dalle fialette alla plastica per ricoprire gli alloggi per le pastiglie, fino alla pellicola di alluminio che sigilla i blister. La vicepresidente di Farmindustria Lucia Aleotti era intervenuta qualche settimana fa sul problema, spiegando che l’aumento esorbitante dei costi di realizzazione, confezionamento e trasporto dei farmaci, unito al caro energia, stava mettendo seriamente in ginocchio i produttori, costringendoli, ove possibile, a limitare la produzione di alcuni preparati.

Farmaci carenti: cosa manca

Alla carenza di antipertensivi, diuretici, neurolettici, antidepressivi come lo Zoloft e perfino antiepilettici, già nota dalla scorsa estate, si è aggiunta ora quella derivante dalla diffusione delle sindromi influenzali e parainfluenzali: tra gli introvabili ecco, dunque, Bisolvon (sciroppo per la tosse), Tachipirina sciroppo, Ibuprofene nei dosaggi da 600 e 800, Nurofen bambini e, più in generale, diversi farmaci pediatrici per aerosol, come gli arcinoti Fluibron e Clenil A. Scarseggiano anche alcuni antibiotici, tra cui Augmentin, indicato proprio per il trattamento di infezioni batteriche alle vie respiratorie.

Cosa fare se non troviamo un farmaco?

Sembrerà scontato, ma vale sempre la pena fare appello al senso di responsabilità di ciascuno, sconsigliando di ‘fare scorta’ e accumulare provviste di farmaci che probabilmente non serviranno, rischiando di sottrarli a chi ne abbia veramente bisogno. Può essere utile anche consultare il sito dell’Aifa per avere ulteriori informazioni sulla condizione del farmaco ricercato. In caso di patologie particolari, occorre stabilire, insieme al proprio medico, se la terapia impostata potrà proseguire o se, viste le cause di forza maggiore, si debbano valutare prescrizioni diverse, indirizzandosi verso prodotti più facilmente reperibili. Nel caso dei farmaci cosiddetti ‘da banco’, infine, esistono spesso i loro equivalenti generici, muniti del medesimo principio attivo e non di rado meno costosi degli originali. Nella gran parte dei casi, la penuria e gli arrivi a singhiozzo non stanno interessando, almeno per il momento, i farmaci generici.