Mercoledì 24 Aprile 2024

Canone Rai: quando è necessario pagarlo?

Canone Rai

Canone Rai

Il canone Rai, o canone TV, è un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive che deve essere obbligatoriamente pagata da tutti coloro che possiedono uno di questi dispositivi. Nel dettaglio, il canone Rai viene pagato una volta all’anno dalla famiglia anagrafica e il suo pagamento avviene tramite un addebito sulle fatture di energia elettrica. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Canone Rai: di cosa si tratta

Ai sensi del Regio Decreto Legge del 21/02/1938, n. 246, il canone Rai è la principale fonte di finanziamento del servizio pubblico che consiste in un’imposta sulla detenzione di un apparecchio atto o adattabile a ricevere programmi televisivi. Il canone TV si basa sul criterio della detenzione: indipendentemente dall’utilizzo o meno del dispositivo, chiunque detenga una o più televisori, o apparecchi in grado di ricevere trasmissioni televisive, è obbligato a pagare il canone Rai. 

Questa imposta di abbonamento alla TV, che ammonta a 90€ l’anno, deve essere versata da ogni famiglia anagrafica. Per famiglia anagrafica si intende un gruppo di persone aventi la residenza nella stessa abitazione, legate da vincoli di matrimonio o unione civile, parentela, adozione, tutela o vincoli affettivi.

Dal 2016, la legge ha introdotto la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui sia attivo un contratto per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza. In aggiunta, il pagamento del canone Rai è stato inserito all’interno della bolletta per l’utenza domestica residente di fornitura elettrica e prevede la suddivisione in 10 rate mensili, addebitate sulle fatture della luce da gennaio a ottobre.

Chi deve pagare il canone Rai?

La Legge di Stabilità del 2016 prevede che il canone Rai debba essere pagato da tutti coloro che possiedono un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, ovvero qualsiasi apparecchio munito di sintonizzatore per la ricezione del segnale dall’antenna radiotelevisiva. Alcuni esempi sono:

  • ricevitori TV fissi/portatili/per mezzi mobili;
  • ricevitori radio fissi/portatili/per mezzi mobili;
  • riproduttore multimediale dotato di ricevitore radio/TV;
  • decoder per la TV digitale terrestre
  • ricevitore radio/TV satellitare.

Al momento, invece, non è previsto l’obbligo del pagamento del canone Rai per la detenzione di PC, tablet e smartphone. Nonostante questi dispositivi consentano la visione e l’ascolto di programmi radiotelevisivi, questi avvengono grazie a Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare, dunque non sono assoggettati all’imposta.

Il pagamento del canone Rai è obbligatorio non solo per tutti coloro in possesso di un apparecchio televisivo, ma anche nel caso in cui un componente della famiglia anagrafica sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica nell’abitazione in cui ha la residenza. Questo perché l’imposta televisiva viene addebitata direttamente nella bolletta della luce.

In alcuni casi espressamente previsti dalla legge, è possibile ottenere un’esenzione dal canone Rai. Nel dettaglio, sono esonerati dal versamento dell’imposta:

  • chi non possiede un televisore o un apparecchio atto a ricevere il segnale radiotelevisivo;
  • chi ha compiuto 75 anni e possiede un reddito annuo inferiore a 8.000€;
  • diplomatici e militari stranieri, grazie a delle convenzioni internazionali.

Per ottenere l’esenzione dal pagamento del canone TV, gli intestatari di un’utenza di fornitura elettrica per uso residenziale che non possiedono un televisore devono compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate, tramite l’apposita sezione sul sito web, PEC o raccomandata, un modulo di Dichiarazione Sostitutiva per comunicare che in nessuna delle proprie abitazioni è presente un apparecchio TV. Questa dichiarazione può essere inviata in due periodi dell’anno:

  • dal 1 febbraio al 30 giugno, per ottenere l’esonero dall’obbligo di pagamento per il secondo semestre dello stesso anno; 
  • dal 1 luglio al 31 gennaio, per essere esentati per l’intero anno.

Come pagare il canone Rai

Se si è in possesso di unapparecchio atto o adattabile a ricevere programmi televisivi e si è titolari di un’utenza elettrica di tipo domestico residenziale, il canone Rai viene automaticamente addebitato sulle fatture emesse dalle imprese elettriche. Nel dettaglio, l’imposta ammonta a 90€ l’anno e viene suddivisa in 10 rate mensili all’interno delle bollette della luce relative al periodo compreso tra gennaio a ottobre. In base alla frequenza di fatturazione, l’addebito viene suddiviso in 10 rate da 9€ nel caso di bollette mensili, mentre nel caso di bollette con cadenza bimestrale l’importo da pagare è 18€.

Se nessun componente della famiglia anagrafica è titolare di un contratto di fornitura elettrica di tipo domestico residenziale, ma è in possesso di un televisore, il canone TV deve essere pagato in un’unica soluzione attraverso il modello F24 entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento.

I cittadini con un reddito di pensione non superiore ai 18.000€ hanno la possibilità di pagare l’imposta dell’abbonamento alla televisione direttamente con l’addebito sulla pensione. Per farlo, è necessario fare richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento.

Cosa fare nel caso di un doppio addebito del canone Rai

Il pagamento del canone TV avviene in automatico: l’importo, infatti, viene inserito direttamente nelle bollette della luce e deve essere pagato una volta all’anno per famiglia anagrafica, cioè un insieme di persone legate da vincoli di parentela dovuti a matrimonio, affinità, adozione, tutela o altri vincoli affettivi. Tuttavia, può capitare che il canone Rai venga addebitato due volte, soprattutto in due situazioni differenti:

  • nel caso in cui marito e moglie siano proprietari di più abitazioni sulle quali ciascuno di essi è titolare di una utenza elettrica per uso residenziale;
  • in caso di un appartamento ereditato in cui era presente l’utenza elettrica per uso domestico.

Nel caso in cui due coniugi ricevano una bolletta per l’energia elettrica con doppio addebito, è possibile richiedere il rimborso dei canoni pagati e non dovuti attraverso il Quadro B della dichiarazione sostitutiva. Secondo la legge, infatti, l’imposta deve essere pagata una sola volta per famiglia anagrafica.

Anche nel caso in cui si erediti un immobile, compilando il Quadro B della dichiarazione sostitutiva indicando la data del decesso e il proprio codice fiscale, l’erede ha possibilità di evitare l'addebito del canone sull'utenza elettrica intestata al deceduto.