Mercoledì 13 Novembre 2024

Quanto costa trasformare un vecchio camino in uno green: conviene davvero?

Esistono biocamini, caminetti elettrici ed elettrici ad acqua che si possono incassare nei “vecchi camini” ed eliminano la necessità di pulire la canna fumaria

Quanto costa trasformare un vecchio camino in un camino green: conviene davvero?

Roma 24 ottobre 2024 – Da sempre, il camino è sinonimo di casa e di calore familiare; nel tempo però, la sua destinazione d’uso è cambiata: da centro vitale della quotidianità domestica è diventando un oggetto di arredo, meno indispensabile come fonte di riscaldamento, ma capace di conferire grande fascino agli ambienti.

Stoccaggio della legna, manutenzioni obbligatorie, pulizia costante di cenere e fuliggine hanno reso il suo utilizzo sempre meno conciliabile con le esigenze della vita moderna. Spesso, per queste ragioni pratiche, chi possiede un camino nella propria casa preferisce tenerlo spento. Per chi vive nei grandi centri urbani, inoltre, i vecchi focolari sono spesso totalmente fuorilegge per i comuni.

“Avere un camino in casa è una vera fortuna, perché crea immediatamente un’atmosfera accogliente. Anche se lo si tiene spento, può diventare il centro focale della stanza e può essere modernizzata e rinnovata periodicamente la sua estetica, utilizzando complementi d’arredo, posizionati sopra o all’interno del camino, come candele, specchi, cornici, vasi e piante. Per rendere unica la stanza – racconta Luca Milani, direttore commerciale di maisonFire, brand leader nel settore del fuoco sostenibile senza limitazioni d’uso - è possibile inserire all’interno della bocca del vecchio focolare un caminetto green senza canna fumaria. Non occorrono pesanti interventi di ristrutturazione o di muratura; in pochi passaggi sarà possibile godere della magia delle fiamme e del crepitio della legna che arde, nel pieno rispetto dell’ambiente, senza obbligo di permessi d’installazione e manutenzione periodica”.

I caminetti senza canna fumaria possono essere a bioetanolo o elettrici. Nel primo caso, la fiamma è generata dalla combustione di alcool di origine vegetale, ed è in grado di donare calore a una stanza di 25-30 mq. Le versioni elettriche, invece, riproducono la fiamma attraverso un sofisticato gioco di luci colorate; mentre gli elettrici ad acqua, abbinano al fuoco anche l’effetto fumo, grazie alla nebulizzazione del vapore. “Si tratta di soluzioni che, oltre a essere molto suggestive, hanno il duplice vantaggio di essere sostenibili, in quanto generano un fuoco completamente green, e non richiedono manutenzione o pulizia. I caminetti elettrici, inoltre, con la loro fiamma fredda, sono particolarmente sicuri in presenza di animali domestici e bambini piccoli”, prosegue Milani.

Per quanto riguarda i camini a bioetanolo “proponiamo bruciatori di diverse misure, dai 40 ai 120 cm per i modelli manuali, e fino a 200 cm per quelli automatici, in modo che possano adattarsi al meglio alle misure della bocca del camino che vogliamo rinnovare e rendere green. Se si opta per una soluzione elettrica, invece, sono disponibili i moduli puramente decorativi, che non riscaldano, ma creano atmosfera, grazie anche alla legna decorativa. Molte delle versioni elettriche ad acqua, invece, sono collegabili direttamente all’impianto idraulico di casa, per non dover più ricaricare il serbatoio dell’acqua. In alternativa, sono disponibili anche focolari completi, caminetti elettrici ad acqua da incasso, dotati di funzione riscaldante da 1 o 2 Kw. Parliamo di soluzioni che sono molto versatili, potendo essere installate a contatto con qualsiasi tipo di superficie, senza limitazioni; si parte dai 900 euro per i camini a bioetanolo, mentre per le versioni elettriche da 1200 euro” spiega Milani.

Il vecchio camino, rinnovato nell’estetica e trasformato in una soluzione completamente green, potrà essere acceso per creare un’atmosfera accogliente e rilassante mentre si è sul divano a guardare la tv o a leggere un libro. I caminetti elettrici ed elettrici ad acqua dotati di funzione riscaldante donano tepore alle stanze di casa con un consumo di 2kw/h pari a circa 0,7€/h. “Parliamo di focolari la cui primaria finalità è decorativa, ma, se accesi ad esempio tutte le sere in soggiorno, costituiscono una valida alternativa, sia con l’arrivo dei primi freddi, sia sul finire dell’inverno, per utilizzare il riscaldamento tradizionale anche un mese in meno all’anno, cosa non banale oggi”, conclude Luca Milani di maisonFire.