I BTS

Roma, 29 novembre 2022 - Capelli ingellati, occhiali da sole e vestiti stravaganti: tutti lo ricordiamo così. Il nome d’arte è Psy, ed è l’uomo, l’artista e il cantante coreano che ha permesso all’onda musicale coreana di espandere la propria propulsione in tutto il mondo. E il suo successo sembra non placarsi anche a 10 anni di distanza dall’uscita di Gnagnam style: nell’ultimo anno Psy, il cui vero nome è Park Jae-sang, ha lanciato il suo ultimo singolo intitolato That that, che gli ha garantito ancora una volta di mantenere il primo posto fra i 10 cantanti più pagati nel 2022, con un fatturato stimato di 75 milioni dollari. Le sue entrate sono garantite anche dal successo ottenuto dalla sua nuova etichetta musicale, chiamata P Nation, da lui fondata nel 2019. Grazie a questa attività, l’artista sta formando la prossima generazione di talenti K-pop, genere musicale di cui lui è uno dei volti più autorevoli.  Il K-pop: un fenomeno culturale ed economico Non è solo un genere musicale, il K-pop è un fenomeno globale, una sottocultura. Tipico della Corea del Sud, il K-pop è l’inedita unione di pop occidentale, hip hop, rock, dance, elettronica, R&B e country e rappresenta una delle industrie cardine dell’economia coreana. Già nel 2016, i ricavi globali derivanti dal K-pop arrivarono a 4,7 miliardi di dollari e nel 2018, anno in cui sperimentò una crescita degli introiti del 17,9% rispetto all'anno precedente, l'industria musicale coreana era la sesta più grande al mondo. Il genere esplose ulteriormente nel 2020 registrando un incremento del 44,8% e affermandosi come mercato musicale dalla crescita più rapida. I BTS: la boyband che vale oro Un contributo fondamentale nell’esportazione del Kpop è indubbiamente derivato dai BTS, la boyband coreana più seguita al mondo che ha debuttato nel 2013. Sono loro ad averlo introdotto nel mercato statunitense nel 2017 e ad averlo esportato in tutto il mondo. E il loro successo continua a crescere di anno in anno: solo nel 2018, hanno contribuito a un incremento del PIL della Corea del sud di 3,6 miliardi di dollari. E nel 2021, attraverso la vendita di biglietti, download di musica e merchandising hanno incassato 4,65 miliardi di dollari, contribuendo a una crescita del Pil dello 0,3%. La boyband, che ha venduto più di 30 milioni di album in tutto il mondo e ottenuto due nomination ai Grammy, vale ora più di 3,54 miliardi di dollari all'anno. Una bella boccata di ossigeno per l'economia sudcoreana, pari, scrive il Guardian, al contributo di 26 aziende di medie dimensioni.  Gli ascolti internazionali e le sponsorizzazioni Per quanto riguarda gli ascolti, ad oggi i BTS hanno raggiunto un nuovo picco di ascolti mensili su Spotify, raggiungendo i 40 milioni e aggiudicandosi così la posizione di gruppo idol K-pop con il più alto numero di ascoltatori mensili sull’app. Il loro singolo Dynamite ha raggiunto cifre di stream record: è stato scaricato da oltre 1 miliardo e 500mila utenti. La band ha, inoltre, avviato una serie di collaborazioni con marchi e aziende celebri, che si sono rivelate estremamente redditizie: basti pensare che nel 2020, quando la boyband ha pubblicizzato la Hyundai Palisade, la richiesta è stata così alta che la società si è ritrovata con arretrati di 6 mesi nella produzione del suv in versione standard e 10 mesi per il design di lusso, poco dopo l’uscita dello spot. Hanno stretto molte collaborazioni anche nel settore della moda, come con Puma, ma anche con istituzioni umanitarie, come l’Unicef, che ha dichiarato di voler sfruttare la popolarità della band per promuovere i loro sforzi umanitari.  Ma la leva militare ferma il fenomeno musicale Ma i Bts sono ora obbligati a fermarsi momentaneamente, perché costretti a prendere parte al servizio militare. Nel paese, infatti, la leva militare è ancora obbligatoria per tutti i maschi tra i 18 e 28 anni, che devono prestare servizio per la durata di due anni. A motivare la coscrizione di massa c’è l’irrisolta questione della divisione della penisola coreana. Questo stop mette in allerta i fan della boyband, ma anche esperti del settore economico. Infatti, se la Corea del Sud oggi gode di una crescente popolarità a livello mondiale, attirando fan e interesse da ogni parte del mondo, molto di tutto ciò lo si deve all’esplosione dell’industria dell’intrattenimento, di cui il K-pop fa parte. Non solo BTS: la corean wave L’onda coreana ha portato con sé molti altri giovani talenti, che stanno ora scalando le classifiche di Spotify. Tra i più ascoltati, oltre ai BTS, gli Stray Kids, boyband formata da 8 artisti che riesce a totalizzare ogni mese circa 7 milioni di ascolti su Spotify e 2 miliardi di stream sulla piattaforma. Può stupire, ma gli Stray Kids hanno più popolarità in Nord America che in Corea, come si evince dalle statistiche di YouTube. Seguono Messico e Brasile. Al secondo posto tra le K-pop band nella classifica di Spotify, troviamo le Blackpink, girl group e vere e proprie istituzioni in Corea del sud, al punto che nel 2021, durante il discorso di Capodanno il presidente Moon Jae-in le ha definite "orgoglio coreano". Sono il gruppo musicale con più iscritti su YouTube, con oltre 73 milioni di abbonati, mentre su Instagram sono seguite da quasi 50 milioni di fan. New entry sono gli Enhypen, boyband con 5 milioni di ascoltatori al mese su Spotify.

Economia

<p>Roma, 29 novembre 2022 - Capelli ingellati, occhiali da sole e vestiti stravaganti: tutti lo ricordiamo così. Il nome d’arte è <strong>Psy</strong>, ed è l’uomo, l’artista e il cantante coreano che ha permesso all’onda musicale coreana di espandere la propria propulsione in tutto il mondo. E il suo successo sembra non placarsi anche a 10 anni di distanza dall’uscita di <strong>Gnagnam style</strong>: nell’ultimo anno Psy, il cui vero nome è Park Jae-sang, ha lanciato il suo ultimo singolo intitolato <strong>That that</strong>, che gli ha garantito ancora una volta di mantenere il primo posto fra i 10 cantanti più pagati nel 2022, con un fatturato stimato di 75 milioni dollari. Le sue entrate sono garantite anche dal successo ottenuto dalla sua nuova etichetta musicale, chiamata P Nation, da lui fondata nel 2019. Grazie a questa attività, l’artista sta formando la prossima generazione di talenti K-pop, genere musicale di cui lui è uno dei volti più autorevoli.&nbsp;</p> 
<h2 class="title-paragraph">Il K-pop: un fenomeno culturale ed economico</h2> 
<p>Non è solo un genere musicale,<strong> il K-pop è un fenomeno globale</strong>, una sottocultura. Tipico della Corea del Sud, il K-pop è l’inedita unione di pop occidentale, hip hop, rock, dance, elettronica, R&amp;B e country e rappresenta una delle industrie cardine dell’economia coreana. Già nel 2016, i ricavi globali derivanti dal K-pop arrivarono a<strong> 4,7 miliardi di dollari </strong>e nel 2018, anno in cui sperimentò una crescita degli introiti del 17,9% rispetto all'anno precedente, l'industria musicale coreana era la sesta più grande al mondo. Il genere esplose ulteriormente nel 2020 registrando un incremento del 44,8% e affermandosi come mercato musicale dalla crescita più rapida.</p> 
<h2 class="title-paragraph">I BTS: la boyband che vale oro</h2> 
<p>Un contributo fondamentale nell’esportazione del Kpop è indubbiamente derivato dai BTS, <strong>la boyband coreana più seguita al mondo che ha debuttato nel 2013</strong>. Sono loro ad averlo introdotto nel mercato statunitense nel 2017 e ad averlo esportato in tutto il mondo. E il loro successo continua a crescere di anno in anno: solo nel 2018, hanno contribuito a un incremento del PIL della Corea del sud di 3,6 miliardi di dollari. E nel 2021, attraverso la vendita di biglietti, download di musica e merchandising hanno incassato 4,65 miliardi di dollari, contribuendo a una crescita del Pil dello 0,3%. La boyband, che ha venduto più di 30 milioni di album in tutto il mondo e ottenuto due nomination ai Grammy, vale ora più di 3,54 miliardi di dollari all'anno. Una bella boccata di ossigeno per l'economia sudcoreana, pari, scrive il Guardian, al contributo di 26 aziende di medie dimensioni.&nbsp;</p> 
<h2 class="title-paragraph">Gli ascolti internazionali e le sponsorizzazioni</h2> 
<p>Per quanto riguarda gli ascolti, ad oggi i BTS hanno raggiunto un nuovo picco di ascolti mensili su Spotify, raggiungendo i 40 milioni e aggiudicandosi così la posizione di gruppo idol K-pop con il più alto numero di ascoltatori mensili sull’app. Il loro singolo Dynamite ha raggiunto cifre di stream record: è stato scaricato da oltre <strong>1 miliardo e 500mila utenti</strong>. La band ha, inoltre, avviato una serie di collaborazioni con marchi e aziende celebri, che si sono rivelate estremamente redditizie: basti pensare che nel 2020, quando la boyband ha pubblicizzato la Hyundai Palisade, la richiesta è stata così alta che la società si è ritrovata con arretrati di 6 mesi nella produzione del suv in versione standard e 10 mesi per il design di lusso, poco dopo l’uscita dello spot. Hanno stretto molte collaborazioni anche nel settore della moda, come con Puma, ma anche con istituzioni umanitarie, come l’<strong>Unicef</strong>, che ha dichiarato di voler sfruttare la popolarità della band per promuovere i loro sforzi umanitari.&nbsp;</p> 
<h2 class="title-paragraph">Ma la leva militare ferma il fenomeno musicale</h2> 
<p>Ma i Bts sono ora obbligati a fermarsi momentaneamente, perché costretti a prendere parte al servizio militare. Nel paese, infatti, <strong>la leva militare è ancora obbligatoria</strong> per tutti i maschi tra i 18 e 28 anni, che devono prestare servizio per la durata di due anni. A motivare la coscrizione di massa c’è l’irrisolta questione della divisione della penisola coreana.&nbsp;Questo stop mette in allerta i fan della boyband, ma anche esperti del settore economico. Infatti, se la Corea del Sud oggi gode di una crescente popolarità a livello mondiale, attirando fan e interesse da ogni parte del mondo, molto di tutto ciò lo si deve all’esplosione dell’industria dell’intrattenimento, di cui il K-pop fa parte.</p> 
<h2 class="title-paragraph">Non solo BTS: la corean wave</h2> 
<p>L’onda coreana ha portato con sé molti altri giovani talenti, che stanno ora scalando le classifiche di Spotify. Tra i più ascoltati, oltre ai BTS, gli <strong>Stray Kids</strong>, boyband formata da 8 artisti che riesce a totalizzare ogni mese circa 7 milioni di ascolti su Spotify e 2 miliardi di stream sulla piattaforma. Può stupire, ma gli Stray Kids hanno più popolarità in Nord America che in Corea, come si evince dalle statistiche di YouTube. Seguono Messico e Brasile. Al secondo posto tra le K-pop band nella classifica di Spotify, troviamo le <strong>Blackpink</strong>, girl group e vere e proprie istituzioni in Corea del sud, al punto che nel 2021, durante il discorso di Capodanno il presidente Moon Jae-in le ha definite "orgoglio coreano". Sono il gruppo musicale con più iscritti su YouTube, con oltre 73 milioni di abbonati, mentre su Instagram sono seguite da quasi 50 milioni di fan. New entry sono gli<strong> Enhypen</strong>, boyband con <strong>5 milioni di ascoltatori </strong>al mese su Spotify.</p>

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La boyband coreana nel 2021 attraverso la vendita di biglietti, download di musica e merchandising ha incassato 4,65 miliardi di dollari, contribuendo a una crescita del Pil della Corea del Sud dello 0,3%. Ora però la band potrebbe fermarsi per la leva obbligatoria

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