Btp, cosa sono e quando conviene investire

Parla l'esperto, il consulente finanziario Giuseppe Cloza

È corsa all'acquisto di Btp. Il Tesoro ha collocato il nuovo a 20 anni con scadenza settembre 2043. La domanda complessiva ha superato i 26,5 miliardi per un importo di 7 miliardi di euro. Il rendimento del titolo è stato fissato a 12 punti base sul tasso del Btp primo marzo 2041, rispetto alle prime indicazioni  di rendimento in area 14 punti. I Btp sono considerati un titolo 'sicuro', eppure nel 2022 chi li aveva in portafoglio ha scoperto, suo malgrado, che possono perdere il 20%. Come si deve comportare il risparmiatore? Lo abbiamo chiesto ad un esperto, il consulente finanziario Giuseppe Cloza, autoreautore di vari libri sul tema e del sito bassafinanza.com.

Tesoro: tassi in rialzo in asta Btp
Tesoro: tassi in rialzo in asta Btp

Il 2023 sarà l'anno dei Btp?

Non esiste una risposta. Per rispondere dovremmo sapere come andranno i tassi di interesse, cosa decideranno le banche centrali, cosa faranno i governi per contenere l'inflazione, cosa succederà alla guerra in Ucraina, quale sarà l'andamento dei prezzi energetici e delle materie prime... Chi fa investimenti sulla base di previsioni può facilmente trovarsi ad affrontare sorprese negative.

Come stanno andando oggi i Btp?

I Btp sono obbligazioni emesse dallo Stato. Più lunga è la loro durata, più il prezzo dell'obbligazione può oscillare nel tempo. Lo hanno scoperto i tanti risparmiatori, come la signora Pina, una dei personaggi del mio libro, a cui “basta il 4% di rendimento purché non rischi niente”, che hanno visto nel 2022 i loro Btp perdere il 20%. Nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle c'è stato un cambiamento epocale. Negli ultimi quarant'anni i tassi di interesse sono sempre scesi e sono andati anche sotto lo zero. Oggi questo trend pluridecennale potrebbe essersi invertito e ciò ha un impatto sulle obbligazioni, il cui prezzo sale quando i tassi scendono e viceversa. Ci sono Btp che nel 2022 hanno perso anche il 15-20% e questo è stato devastante nei portafogli delle persone che pensavano di aver fatto un investimento 'tranquillo'.

I prezzi dei Btp potrebbero dunque continuare a salire e scendere. Il risparmiatore cosa deve fare?

La prima domanda che si deve porre è: quando mi servono i soldi che voglio investire? E' importante valutare bene che il titolo abbia una scadenza 'giusta' rispetto alle proprie esigenze. Per esempio: se compro un Btp che scade tra dieci anni so che avrà delle oscillazioni. Nel frattempo prendo una cedola fissa di interessi e delle oscillazioni non mi preoccupo perché tra dieci anni, quando il Btp scade, riprenderò quello che ho investito. Se però i soldi non mi servono tra dieci anni, ma tra un anno perché ho deciso di comprare casa, può darsi che dei 100mila che ho investito oggi mi ritrovi con soli 80mila euro. E' vero che può accadere anche l'opposto, ma non c'è garanzia su questo.

Quali sono i rendimenti di un Btp a breve e a lunga durata?

La curva dei rendimenti si è appiattita. Non c'è un'enorme differenza tra un titolo a 10 e uno a 20 anni, quindi non è necessariamente conveniente investire in Btp a lunga scadenza. Un Btp con scadenza 2 anni ha un rendimento di 2,85%, uno a 5 anni del 3% circa, uno a 10 anni è sul 3,70%, a 20 anni, cioè che scade nel 2043, ha un rendimento simile a quello con scadenza 2033. In conclusione, non c'è oggi convenienza ad andare su scadenza lunghe che portano a rischiare sulle oscillazioni del prezzo.

I Btp legati all'inflazione sono appetibili?

Sono quelli che hanno la cedola interessi indicizzata, cioè variabile in base al livello di inflazione. La cedola al momento è piuttosto ricca, visto che l'inflazione è aumentata a due cifre, ma non si può dire cosa accadrà nel 2023, se questo trend continuerà o meno.

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