Giovedì 18 Aprile 2024

Borsa oggi: Milano fiacca. Gb "in recessione dal terzo trimestre". Scivola l'euro

Pochi movimenti sui listini, Hong Kong ha chiuso in pesante rosso. Il Regno Unito segue la Fed e alza i tassi. La Bce: pronti anche noi a ulteriore aumento

I tassi bassi di Fed e Bce

I tassi bassi di Fed e Bce

Pechino, 22 settembre 2022 - Giornata di tensione sui mercati fiinanziari. In mattinata si registra il crollo della Borsa di Hong Kong, che chiude a  -2%, scendendo ai minimi da dicembre 2011. Pesano i timori legati al rialzo dei tassi deciso negli Usa con gli attesi contraccolpi sui consumi e sugli utili aziendali, fino allo spettro della recessione.  Incubo che aleggia anche sulla Gran Bretagna che potrebbe vivere la recessione già nel terzo trimestre. Questo, almeno, dicono le stime della Bank of England che prevedono un calo dello 0,1% del Pil che segue quello - di pari valore - del secondo semestre. Londra segue la Fed e alza i tassi, anche la Bce è pronta a un ulteriore aumento. Uno scenario che spaventa, e non poco, i listini. 

Hong Kong

L'Autorità monetaria dell'ex colonia ha alzato i tassi di 75 punti base, al 3,5%, con effetto immediato e di pari passo alla misura adottata dalla Fed, portando il costo del denaro nel mercato locale al livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008. Questi aumenti dei tassi, peraltro, arrivano in un momento economico delicato per l'economia dell'isola, con la sua economia già in "recessione tecnica" dopo aver registrato un calo del Pil negli ultimi due trimestri. "C'è un'alta probabilità che Hong Kong registri una crescita negativa del Pil per quest'anno", ha avvertito il segretario alle Finanze Paul Chan. In ribasso anche le altre Borse asiatiche.

Gran Bretagna

Le stime di un'inflazione a due cifre spaventano la Bank of England (BoE) che corre ai ripari e annuncia un ulteriore rialzo dei tassi d'interesse nel Regno Unito. È il settimo di fila, i tassi vanno dall'1,75% deciso il 4 agosto al 2,25%: un incremento di 50 punti base preannunciato implicitamente dallo stesso governatore Andrew Bailey sulla scia del rialzo della Fed americana che segna comunque un record sui tassi da diversi anni. Sulla decisione pesano anche la più generale tendenza globale legata al post Covid e alla guerra in Ucraina, e le previsioni d'una recessione proiettata dalle stime sull'intero 2023.

Il monetary policy committee della Bank of England, organo deputato a decidere sui tassi, questa volta si è peraltro spaccato fra i suoi membri (5 voti contro 4) nell'indicazione dell'entità del rialzo, come sottolinea la Bbc. Sullo sfondo di interpretazioni mediatiche secondo cui la strategia adottata dal governatore Bailey, basata sulla priorità al contenimento dell'inflazione, non sarebbe pienamente in linea con quella annunciata per il rilancio dell'economia dalla nuova compagine di governo Tory: guidata ora dalla premier Liz Truss e dal neo cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, dopo le dimissioni di Boris Johnson.

Governo che sembra puntare più decisamente su un taglio delle tasse - oltre che su un piano straordinario da 150 miliardi di sterline di sostegno pubblico a imprese e famiglie di fronte all'impennata delle bollette energetiche destinato a essere coperto con un extra deficit di bilancio - per dare ossigeno al Paese. L'aumento di mezzo punto fino al 2,25% porta del resto il livello dei tassi al picco nazionale britannico dal novembre 2008, epoca dell'ultima crisi finanziaria globale. Ma non raggiunge il 2,5 previsto da alcuni commentatori, che avrebbe rappresentato una soglia record ultra trentennale, senza precedenti dal 1989.

Borse

Le borse europee chiudono la seduta in netto calo, appesantite anche dall'andamento di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib ha segnato una flessione dell'1,07% a 21.799 punti. Londra dell'1,16%, Francoforte dell'1,86% e Parigi dell'1,87%.

I mercati guardano anche alle mosse della Bce, nel bollettino economico mensile dell'Eurotower si legge che il Consiglio direttivo "si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d'inflazione". La Bce evidenzia rischi e incertezze da caro-energia. prezzi e guerra. I prezzi del gas rimarranno "straordinariamente alti". L'economia pertanto risulta in stagnazione ci sono "segnali chiari di frenata".

L'euro scivola

L'euro scivola a nuovi minimi da 20 anni sul dollaro: la divisa unica è arrivata a toccare 0,9809 dollari, un livello che non si vedeva dal dicembre 2002, prima di recuperare a 0,9864. Pesano anche in questo caso il nuovo rialzo da tre quarti di punto deciso ieri dalla Fed e le aspettative di rialzi successivi.