Milano, 22 agosto 2019 - Seduta volatile in Europa e listini contrastati. Alla fine la Borsa italiana annulla i guadagni e chiude in leggero ribasso nel secondo giorno di consultazioni al Quirinale dopo la crisi di governo. L'indice principale Ftse Mib cede lo 0,14% a 20.816 punti, facendo comunque meglio rispetto alle altre Borse europee che hanno accusato ribassi più importanti sulla scia della retromarcia di Wall Street. In negativo Londra (-1,05%), Parigi (-0,87%), Francoforte (-0,47%) mentre è in controtendenza Madrid (+0,17%).
A Piazza Affari tengono le banche mentre sono in calo i titoli legati al petrolio. Tra le banche si mettono in mostra Banco Bpm (+1,8%), Ubi (+1%), Unicredit (+0,8%). In positivo anche Tim e Mediaset (+0,8%). Marcia in rosso il comparto energetico con Italgas (-1,6%), Snam (-0,3%) ed Eni (-0,2%) mentre è piatta Saipem (-0,05%). Soffre anche il settore del lusso con Moncler (-1,9%) e Ferragamo (-0,7%).
Spread ancora giù
Sul fronte dei nostri titoli di Stato, invece, lo spread chiuse in discesa a 196 punti rispetto ai 201 della precedente chiusura. Il rendimento del decennale italiano all'1,31%.
Le borse asiatiche
Chiusura in moderato ribasso per la Borsa di Hong Kong: l'indice di riferimento Hang Seng cede lo 0,84% a 26.048 punti. In lieve rialzo invece la Borsa di Shanghai dopo una seduta in affanno. L'indice principale ha terminato la seduta a +0,11% a quota 2.883,44 punti. Termina piatta Tokyo. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida archivia la seduta a quota 20,628.01 punti segnando +0,05%.
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