Boom delle bevande nel carrello Per acqua e vino la spesa tocca il 25%

Scenari ‘liquidi’. .

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di Lorenzo Frassoldati

Sempre più bevande nel carrello della spesa degli italiani. Nel 2019 a trainare l’aumento della spesa delle famiglie italiane nel comparto food & beverage era stato in gran parte il segmento delle bevande, per il quale l’incremento degli esborsi segnava un +1,7%, pari a 9,5 miliardi (Fonte Ismea-Nielsen). Particolarmente dinamici gli spumanti: +5,3% nel 2019 sul 2018, ma anche gli aperitivi (+10% in volume e valore), comprese le birre che continuano a veder incrementati i volumi e i valori (+0,8% e +1,6%). In crescita la spesa per i vini (+1,6%) con la conferma del trend positivo per i Dop e gli Igp e una flessione di volume e di prezzi unitari per il prodotto da tavola. Infine, l’acqua, grande voce di spesa. In crescita i consumi di acqua in bottiglia (+1,2% la spesa rispetto al 2018), per l’acquisto della quale sono stati spesi oltre due miliardi di euro. Dal 2019 al primo trimestre 2020 c’è di mezzo il Covid-19, che ha impresso, rileva Ismea, una forte spinta ai consumi domestici a causa della quarantena. La spesa delle famiglie italiane per prodotti alimentari è cresciuta in misura importante nei primi tre mesi 2020: +7% su base annua, la variazione più forte degli ultimi dieci anni.

A fare da traino i prodotti a Largo Consumo Confezionato (LCC, +9,7%), a cui si è maggiormente rivolta l’attenzione nelle prime settimane di emergenza, ma anche per i prodotti freschi sfusi la spesa inverte il trend e diventa positiva (+1,1%). Nel carrello, in fase di emergenza, perdono posizioni le bevande che pur segnando +5,2% su base annua mostrano un trend meno deciso rispetto ai generi alimentari (+7,2%). Pur nel lockdown, rileva Ismea, tutte le bevande hanno mantenuto una buona dinamicità, pur non essendo beni di prima necessità. In particolare, la spesa per l’acqua (23% del totale) quasi raggiunge quella per il vino (25%). Si mantiene buono il trend di crescita della birra che vale il 16% degli acquisti totali di bevande (+7,3% rispetto al primo trimestre 2019). La birra sta crescendo nei consumi degli italiani grazie a una filiera agricola fornitrice di materie prime e alla spinta di un tessuto imprenditoriale che scommette su sostenibilità e innovazione. I consumi in Italia hanno sfondato i 20 milioni di ettolitri con una produzione nazionale che ha superato i 16 milioni. I dati indicano che il 77% degli italiani beve birra, (il 77% delle donne) e il 48,3% dei consumatori la beve in abbinamento al cibo. Il consumo pro-capite è di 33,6 litri nel 2018, in Europa siamo al 25° posto. In Italia, decimo paese in Europa per produzione (primi produttori sono Germania e Polonia), sono presenti oltre 7 mila etichette. Di rilievo la crescita della birra artigianale con una quota di mercato superiore al 3%, 550 mila ettolitri prodotti e oltre 850 impianti in funzione. Fra i più recenti esempi di innovazione, Fovea, la prima birra di puro malto di grano duro italiano al 100% dal Tavoliere delle Puglie e la birra aromatizzata ai fiori di canapa made in Toscana, risultato di uno studio dell’Università di Pisa.

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