Giovedì 18 Aprile 2024

Boom dei fondi immobiliari «Rendimenti costanti nel tempo L’Italia investe sul residenziale»

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MILANO

SI RAFFORZA l’interesse a investire nel mattone. E a farlo non solo direttamente ma anche attraverso strumenti dedicati come i fondi immobiliari. Nel 2019 sta proseguendo infatti il momento positivo dei mercati immobiliari internazionali, con una grande spinta a investire sul residenziale, novità assoluta per il settore, che ha portato proprio il mattone «sul trono degli investimenti a livello mondiale».

IL FENOMENO più importante è la crescita del risparmio gestito in immobili attraverso i fondi immobiliari (quotati e non) e le Reits (società quotate che investono in immobili da mettere a reddito). Se il totale degli investimenti a livello mondiale continua a crescere e alla fine dello scorso anno ha raggiunto 2.930 miliardi di euro (+3,5% sul 2017) segnali positivi arrivano anche dal nostro Paese secondo la 34ma edizione del rapporto «I Fondi immobiliari in Italia e all’estero» realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei che ne ha curato la parte di analisi finanziaria.

IL BUON andamento del mercato immobiliare e un incrementato interesse per una gestione professionale, spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, «ha fatto crescere ancora il comparto dei fondi immobiliari italiani, ormai ai primi posti in Europa» dove sono operativi oltre 1870 veicoli a contenuto immobiliare con un patrimonio complessivo di 1100 miliardi. Il patrimonio immobiliare detenuto dai 450 fondi attivi nel 2018 in Italia è invece superiore a 66 miliardi (+13,8% in un anno). E le previsioni per il 2019 indicano almeno 75 miliardi (+12,1%) per arrivare a 80 in tre anni (terzi così in Europa) tenendo anche conto dell’effetto dismissioni pubbliche.

IL FATTURATO complessivo delle Sgr è stato invece di circa 420 milioni con 1.200 addetti e gli acquisti pari a 6,1 miliardi a fronte di 3,5 miliardi di dismissioni. «La gestione professionale degli immobili – aggiunge Breglia – rappresenta sicuramente il fatto più importante di questo secolo nel mondo immobiliare. In questa fase con incertezze socio-economiche e inflazione zero, i gestori hanno un approccio prudente.

SOLO la forte concorrenza sui trophy asset (gli immobili di altissimo pregio) nelle città più importanti, oltre al fortissimo calo dei rendimenti per queste tipologie di prodotto, giunti nelle migliori piazze alla soglia del tre per cento, spinge una parte della domanda a rivolgere l’attenzione verso immobili secondari, caratterizzati da rendimenti più elevati e da una maggiore forza contrattuale dei compratori». In grande crescita, prosegue il presidente di Senari Immobiliari è il segmento residenziale «capace di offrire rendimenti bassi ma costanti nel tempo, se i patrimoni sono ben gestiti». Per il 2019 l’opinione delle Sgr è completamente mutata rispetto a quanto evidenziato lo scorso anno: le aspettative per la stabilità o un lieve miglioramento sono pari al 27 per cento ciascuna, mentre un venti per cento si aspetta, parimente, un peggioramento lieve o più sensibile.

GLI OPERATORI si aspettano un lieve incremento dei prezzi in ogni comparto, ad eccezione dei negozi. In aumento sono in particolare le aspettative di crescita per alberghi, capannoni e uffici. Più stabile il residenziale. Il Nord-Est e il Centro risultano, rispetto alla precedente edizione del rapporto, leggermente meno attrattivi mentre le prospettive di investire nel Sud e nelle isole sono quasi del tutto assenti, a eccezione del comparto alberghiero e in maniera meno sensibile delle Rsa (residenze per anziani). Nel Nord-Ovest si potranno intercettare le migliori opportunità di investimento immobiliare in spazi per il lavoro condiviso, uffici, residenziale in vendita e in affitto, student housing, senior housing e Rsa, oltre che, ma in misura minore, in negozi e capannoni logistici.

NEL NORD EST le maggiori opportunità riguardano capannoni industriali, logistici, Rsa e senior housing mentre il Centro Italia risulta interessante principalmente per gli investimenti in negozi, capannoni logistici e student housing, seguiti da alberghiero, spazi per il lavoro condiviso e senior e social housing.

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