La tv è da cambiare? Scopritelo con un test. Come funziona il bonus per famiglie

Attenzione ai requisiti del ministero per lo Sviluppo. Slalom tra offerte e caratteristiche tecniche ma non è detto che la sostituzione o l'acquisto di un decoder siano indispensabili

Si stima che 10 milioni di televisori finiranno in discarica o avranno bisogno del decoder

Si stima che 10 milioni di televisori finiranno in discarica o avranno bisogno del decoder

Milano, 20 gennaio 2020 - La graduale liberazione di frequenze per i cellulari potrebbe comportare qualche disagio nella ricezione dei segnali televisivi, a seconda della zona in cui si abita, facilmente risolvibile risintonizzando il televisore, riorientando le antenne e/o ritarando amplificatori e filtri condominiali. Per ricevere però il nuovo segnale e non correre il rischio di non vedere più, da luglio 2022 per tutta Italia, il proprio programma preferito, servirà un televisore che supporta il nuovo standard o acquistare – com’era successo con il passaggio dall’analogico al digitale – un decoder.

Il bonus rottamazione. Per aiutare economicamente le famiglie meno abbienti il governo ha previsto, con un decreto legge del ministero dello Sviluppo economico, già dallo scorso 18 dicembre (e fino al 31 dicembre 2022) l’erogazione di un bonus fino a 50 euro per l’acquisto di un televisore o un decoder (se il decoder costa meno il bonus automaticamente si riduce). Il bonus, come spiega lo stesso Mise (www.mise.gov.it) verrà erogato sotto forma di sconto praticato dal negoziante sul prezzo del prodotto acquistato.

Per ottenere lo sconto, bisognerà presentare al venditore una richiesta per acquistare una tv o un decoder beneficiando del bonus. Per questo si dovrà dichiarare di essere residenti in Italia e di appartenere a un nucleo familiare di fascia Isee che non superi i 20.000 euro e che altri componenti dello stesso nucleo non abbiano già fruito del bonus. Sul sito del Mise è scaricabile il modulo da compilare per l’autocertificazione da presentare al negoziante e si trova anche una lista di prodotti idonei a recepire il nuovo segnale televisivo (https://bonustv-decoder.mise.gov.it/prodotti_idonei). Il vecchio apparecchio. Non è detto però, come ricordano ad Altroconsumo, che si debba per forza cambiare il televisore o dotarlo di un decoder. Specialmente se si tratta di un modello abbastanza recente dato che già dal 2017 c’era l’obbligo di mettere in commercio (salvo quelli già in magazzino) apparecchi con lo standard DVBT2, meglio – informazione da tener presente qualora si dovesse acquistare un televisore nuovo – con il codice HEVC a 10 bit e non 8, più frequente per i modelli di minor costo.

Come capire se la tv è da rottamare: il test

Per capire se il vostro apparecchio televisivo è già a norma, oltre che informarvi sul sito del produttore o dove l’avete acquistata – ricordate di segnarvi il numero del modello – potete fare, spiegano sempre ad Altroconsumo, un semplice test. Sintonizzarvi sui canali dal 501 in poi. Se visualizzate l’immagine, almeno fino al 2022 potete stare tranquilli. Se, invece, non visualizzate niente oppure se riuscite a sentire solo l’audio, allora il vostro televisore non supporta neanche il formato MPEG4 e, perciò, già da settembre 2021 non vedrete più alcun canale senza decoder.

Occhio al televisore. Come detto, i modelli di televisore acquistati dopo il primo gennaio 2017 devono essere per legge in grado di ricevere il nuovo standard DVB-T2 e di decodificare il formato video HEVC. Quelli venduti fra il 2013 e il 2017 potrebbero essere già in grado di ricevere il DVB-T2 ma ben pochi, al massimo dal 2016 in avanti, supportano il formato HEVC. Quindi, sempre secondo Altroconsumo, i televisori che avranno bisogno di essere integrati con un decoder (o sostituiti), al momento sono di quattro tipi: 1) Tv antecedenti al 2010. Ricevono il segnale attraverso il digitale terrestre, ma già da ora potrebbero non mostrare i canali in alta definizione perché sprovvisti del supporto al codec MPEG4. 2) Apparecchi del periodo 2010-20 14. Ricevono in digitale terrestre, i nclusi i pochi canali in alta definizione codificati in MPEG4. 3) Tv del 2014-2015. Supportano lo standard DVB-T2, ma non quello più recente codec H265/HEVC. 4) Infine i televisori del periodo 2015-2016 supportano lo standard DVB-T2 e dovrebbero ( è comunque sempre meglio controllare) essere abilitati anche al più recente codec H265/HEVC. In caso affermativo non servirà il decoder.  

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