Mercoledì 24 Aprile 2024

Tv da rottamare, scatta il bonus da 50 euro. Ecco cosa cambia

Rivoluzione digitale completata entro il 2022. Sconto in negozio per tre anni

Come cambia la tv con il passaggio alla tecnologia Dvb-T2/Hevc

Come cambia la tv con il passaggio alla tecnologia Dvb-T2/Hevc

Roma, 19 dicembre 2019 - Meglio non correre, in questi casi, e ponderare al meglio l’affare. Ma se nella scintillante offerta natalizia di schermi ad altissima definizione qualcuno fosse preso da irresistibile voglia di acquisto – in vista del passaggio alla tecnologia Dvb-T2/Hevc operativa a partire dall’1 settembre 2021 – sappia che il Ministero dello Sviluppo economico favorisce la programmata transizione. Lo fa, da ieri e fino al 31 dicembre 2021, concedendo un bonus tv/decoder fino a 50 euro alle famiglie con indicatore reddituale ISEE inferiore a 20.000 euro.

Lo stanziamento governativo da 151 milioni, varato per agevolare oltre tre milioni di nuclei familiari classificabili tra i meno abbienti, consente di ottenere dal rivenditore uno sconto una tantum su un televisore programmato per lo standard in arrivo, oppure di un decoder di ultima generazione capace di allungare la vita all’attuale apparecchio. In tal caso, il bonus potrebbe essere inferiore a 50 euro, perché molti decoder hanno prezzi più bassi del contributo massimo assegnato. Il bonus tv/decoder è per fortuna cumulabile anche con l’Iva ridotta al 4% nel caso di documentata invalidità del compratore ai sensi della legge 104/92.

Chi intenda procedere all’acquisto di "prodotti idonei", così come indicati sul sito web del Mise, dovrà anzitutto verificare di rientrare entro i previsti limiti ISEE, poi dovrà scaricare – sempre dal sito web del Mise – il facsimile di richiesta per il riconoscimento del contributo. Il facsimile, debitamente compilato e accompagnato da documento di identità, andrà presentato al negozio (fisico o elettronico) che sconterà il bonus dal prezzo. Per pensionati privi di supporti, non sarà comunque semplice organizzare la trafila.

Dichiarare il falso all’esercente (che poi recupererà il bonus tv con credito d’imposta e modulo F24) sarà rischioso. Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza verificheranno gli Isee dei richiedenti: chi fosse colto a barare ne risponderà di fronte alla legge, oltre a restituire il corrispettivo dello sconto, peraltro modesto vista l’ineluttabilità del passaggio. Già da settembre 2021 tutti i canali saranno infatti in alta definizione, e quindi l’utenza dovrà adeguarsi ben prima dello spegnimento del vecchio segnale cadenzato per macroaree regionali. Le alternative al Dvb-T2/Hevc appaiono due: implementare il vecchio apparecchio con il decoder per TivùSat o affidarsi a una connessione internet in banda larga attivando app come Raiplay o Mediaset Play.

La guida tv

Tv digitale, cosa cambia 

IL TEST - Come capire se la propria tv supporta il nuovo standard? Basta semplicemente sintonizzarsi sui canali dal 501 in avanti. Se visualizzate le immagini, fino al 2022 potrete stare tranquilli. Se, invece, non visualizzate niente, allora il vostro tv non supporta il formato MPEG4 e, perciò, dall’1 settembre 2021 non vedrete più alcun canale. 

DECODER O NUOVA TV - Chi possiede una tv che non è in grado di ricevere i segnali trasmessi in DVB-T2 o che non riescono a decodificare lo standard H265/HEVC, sarà costretto a prendere un decoder per poter vedere tutti i canali oppure cambiare televisore. I decoder sono già in vendita a un prezzo che va dai 30 ai 250 euro. 

TEMPISTICHE - Dall’ 1 settembre al 31 dicembre 2021 passano al nuovo digitale terrestre Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trento e Bolzano. Dall’1 gennaio al 31 marzo 2022: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna. Dall’1 aprile 2022 al 31 dicembre 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. 

E IL VECCHIO TELEVISORE?  Il consumatore che vuole liberarsi del vecchio televisore o decoder ha diritto a consegnarlo gratuitamente al punto vendita al momento dell’acquisto del nuovo apparecchio. In alternativa, potrà portare il prodotto ormai in disuso presso l’isola ecologica del proprio comune di riferimento. 

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