Bonus tv 2021: come richiedere l'incentivo (fino a 100 euro) e quali sono i requisiti

Dal 1° luglio 2022 si spegnerà il digitale tv ora in uso. In arrivo un nuovo bonus senza limiti Isee

Dal 1° luglio 2022 si spegnerà il digitale tv ora in uso

Dal 1° luglio 2022 si spegnerà il digitale tv ora in uso

Milano, 6 luglio 2021 - È arrivato il nuovo bonus tv fino a 100 euro senza limiti di reddito: il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto, inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Di fronte alla nuova migrazione digitale - con il nuovo segnale che regione per regione verrà trasmesso a partire da settembre fino al 30 giugno 2022 salvo un rinvio per problemi tecnici dello switch off - e alla necessità quindi in molti casi di acquistare o un nuovo televisore o comunque un decoder, il governo aveva già previsto dall’anno scorso (e fino a tutto il 2022) un bonus tv fino a 50 euro per l’acquisto di un televisore o un decoder.

Per richiedere il bonus (uno per famiglia) basta autocertificare al rivenditore (sia in caso di acquisto nei negozi o nei centri commerciali e dell’elettronica sia sul web) di rientrare nella fascia Isee fino a 20mila euro. Per l’autocertificazione si può scaricare il modulo disponibile sul sito del Mise all’indirizzo https://bonustv-decoder.mise.gov.it/ dove è disponibile anche l’elenco degli apparecchi che possono usufruire dello sconto che viene applicato direttamente dal rivenditore.

A giorni però dovrebbe essere disponibile anche l’altro incentivo previsto, pari al doppio (fino a un massimo di 100 euro) e in questo caso senza limiti di reddito per acquistare, con la rottamazione di quello vecchio, un nuovo televisore in vista del varo dei nuovi standard di trasmissione televisiva. Si tratta di un incentivo, dunque, aperto a tutti.

Il 1° luglio 2022 si spegnerà il digitale tv ora in uso (il sistema Dvb-T) per passare al digitale televisivo di seconda generazione (il Dvb-T2). Senza televisori adeguati, o senza un decoder ad hoc, gli schermi resteranno bui. Sono considerate obsoleti - e dunque rottamabili - gli apparecchi acquistati prima del 22 dicembre 2018. C’è però ancora da attendere, perché il decreto attuativo redatto dai ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico è fermo, in attesa di un riassetto delle frequenze.

Il nuovo bonus

E’, come detto, un incentivo per sostituire i vecchi apparecchi non più in grado di ricevere il nuovo segnale. Si può ottenere rottamando un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018, data di entrata in vigore dello standard Hevc main 10. L’apparecchio acquistato deve essere, come per il primo bonus da 50 euro. Il bonus arriva fino a un massimo di 100 euro e si traduce in uno sconto del 20% sul prezzo finale di acquisto del nuovo televisore, comprensivo di Iva. Non ci sono limiti di Isee per ottenerlo ma spetta un solo bonus per ogni codice fiscale di persone in possesso dei requisiti. Inoltre il nuovo bonus tv, in base al decreto, è cumulabile con quello vecchio, ma l’importo è ridotto a 30 euro o al minore valore pari al prezzo di vendita se inferiore.

I requisiti

Se non esiste più il limite di reddito, per ottenere il bonus è necessario essere residenti in Italia, in regola con il pagamento del canone Rai e rottamare un televisore acquistato prima del 2018 e quindi a rischio di incompatibilità con i nuovi standard di trasmissione. La rottamazione può essere fatta dove si acquista il nuovo televisore, consegnando il vecchio al rivenditore e ottenendo il bonus fino al 20% del costo comprensivo di Iva. Sarà il rivenditore a smaltire il vecchio apparecchio e a riscattare tramite compensazione il credito fiscale pari allo sconto effettuato al cliente.

Più complessa la seconda modalità, che prevede che il cliente possa smaltire da solo il vecchio apparecchio in una discarica autorizzata. Un modulo certificherà l’avvenuta rottamazione in discarica. Si deve specificare che il titolare è in regola con il pagamento del canone Rai e che è stato rottamato un televisore non conforme ai nuovi standard. Il bonus è disponibile fino al 31 dicembre 2022, a patto che il fondo dedicato (250 milioni) non si esaurisca prima. E quindi, appena uscirà il decreto e sarà pubblicato in Gazzetta, divenendo attuativo, è bene affrettarsi a utilizzarlo, se servisse, per non rimanere a secco. Senza bonus e senza programmai televisi.

Attenzione ai modelli tv

Il bonus – anche quello nuovo fino a 100 euro - nonostante la forte discesa dei prezzi specialmente per apparecchi meno recenti (ma vale sempre la pena informarsi al momento dell’acquisto che supportino il nuovo standard digitale e il formato a 10 bit) non copre l’acquisto di un nuovo televisore. Però non è detto che serva cambiarlo. E’ bene sapere che i modelli di televisori acquistati dopo il 1° gennaio 2017 dovrebbero essere per legge in grado di ricevere il DVB-T2 e di decodificare il formato video HEVC. Tuttavia, come segnalano ad Altroconsumo, se quelli con HDR sono sempre compatibili, ci potrebbero essere dubbi sugli apparecchi di marchi minori, di fascia bassa (entry level) e soprattutto i televisori di piccolo formato. Infine i modelli venduti fra il 2013 e il 2017 potrebbero essere già in grado di ricevere il DVB-T2 ma ben pochi, al massimo dal 2016 in avanti, supportano il formato HEVC. Comunque i televisori che avranno sicuramente bisogno di essere integrati con un decoder – se per scelta o per mancanza di budget familiare si decide di non rottamarli - al momento sono di quattro tipi.

Quelli antecedenti al 2010 che ricevono il segnale attraverso il digitale terrestre, ma già da ora potrebbero non mostrare i canali in alta definizione perché sprovvisti del supporto al codec MPEG4. I televisori del periodo 2010-2014 che ricevono il digitale terrestre, inclusi i pochi canali in alta definizione codificati in MPEG4. Gli apparecchi del periodo 2014-2015 supportano invece lo standard DVB-T2, ma non quello più recente codec H265/HEVC.

Infine i televisori acquistati tra il 2015-2016 e il 2017-2018 che ricevono i canali 100/200 ma senza mostrare immagini. Supportano lo standard DVB-T2 e il più recente codec H265/HEVC ma non il formato a 10 bit. Se le emittenti decideranno di usare esclusivamente questo formato, anche questi televisori più moderni, la cui vendita era permessa dopo il 1° gennaio 2017, avranno bisogno di un decoder esterno T2. Quindi dotato di tuner DVB-T2 con la codifica HEVC a 10 bit per poter ricevere i canali con il nuovo standard e per sintonizzare anche i canali in alta definizione.

Per poter vedere le tv a pagamento, il dispositivo dovrà essere inoltre compatibile con i servizi pay tv e tv streaming. I decoder per il nuovo digitale terrestre possono essere Smart come i televisori, ossia dotati di supporto alla connessione Internet (via cavo o wi-fi) per poter accedere ai servizi interattivi e alle piattaforme di video on-demand. E anche avere un hard disk integrato che permette di registrare i programmi piuttosto che fungere da decoder satellitari o da lettori multimediali. Ovviamente, in questo caso il prezzo sale mentre un decoder base (da 20 a 50 euro) permette comunque, collegato al vecchio televisore, di ricevere i nuovi segnali digitali e godersi i programmi televisivi.