Bonus trasporti 2023: perché ancora non funziona. La guida e il decreto attuativo

Requisiti e modalità dell'attesissima misura annunciata dal Governo. I portali telematici in queste ore sono in fase di aggiornamento per adeguarsi alla nuova soglia

Scatta l'ora x per il bonus trasporti 2023. Nella forma, ma ancora non nei fatti. Sì perché a livello normativo tutte le caselle sono andate al loro posto, compreso il decreto attuativo firmato ieri dal Ministero delle Finanze e da quello dei Trasporti. Ma la procedura attualmente non funziona nei portali dedicati. Bisogna attendere che l'agevolazione diventi fruibile (prima, probabilmente, il testo dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti). I tempi non sono chiari, ma rischiano di essere stretti (e probabilmente impossibili) per chi vorrebbe godere del bonus, per esempio, già in vista di un abbonamento di aprile. Circa un italiano su due (26,8 milioni di persone, che corrispondono al 45% della popolazione del nostro Paese) utilizza abitualmente i mezzi di trasporto nei propri spostamenti quotidiani. Di questi, 5,4 milioni fanno uso dei mezzi pubblici. L’importante ordine di grandezza che emerge dagli studi di Assoutenti basati su dati Istat, rende evidente quanto fosse alta l’attesa verso l’entrata in vigore della misura, annunciata a inizio anno dal Governo.

Sommario

Quanto vale

Sul tavolo l’Esecutivo Meloni ha messo contributi per un valore di 100 milioni di euro, che verranno divisi in agevolazioni da 60 euro l’una. Tale somma è stata stanziata nell’ambito del contributo previsto dal decreto legge sui carburanti ed è stata ‘sbloccata’ ieri con le firme dei ministri Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanza), Marina Elvira Calderone (Lavoro) e Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti).

Requisiti

Non si tratta di un contributo a pioggia, ma di un importo che viene riconosciuto in base a parametri fissati dal Governo. Può infatti presentare domanda chi, nell’anno 2022 ha beneficiato di un reddito non superiore a 20.000 euro. La soglia è scesa, visto che 12 mesi fa l’asticella di ‘sbarramento’ era stata posizionata a quota 35.000 euro. I portali telematici in queste ore sono in fase di aggiornamento per adeguarsi alla nuova soglia. Non è ancora chiaro da quando sarà possibile inoltrare la domanda per il bonus trasporti. 

A cosa serve

L’obiettivo dichiarato del Governo è quello di fornire un sostengo a famiglie, studenti e lavoratori per far fronte all’aumento dei costi dell’energia. Il plafond può essere utilizzato per acquistare abbonamenti relativi al trasporto pubblico a livello locale, regionale e interregionale, oltre che per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

Come richiederlo

Il bonus, pensato anche per rendere meno impattanti sui bilanci familiari anche gli spostamenti dei figli che si recano a scuola, può essere richiesto pure a favore di chi non è maggiorenne, a patto che la domanda venga presentata da una persona che abbia a carico il giovane.

Il primo passo è quello di accedere al sito internet www.bonustrasporti.lavoro.gov.it espressamente dedicato a questo tema. E’ necessario autenticarsi utilizzando le proprie credenziali Spid o della carta di identità elettronica, dopo di che serve aggiungere il codice fiscale del beneficiario. Per effettuare tale procedura c’è tempo fino al 31 dicembre 2023.

Assoutenti

Il bonus è stato apprezzato da Assoutenti e in particolare dal suo presidente Furio Truzzi, che pur constatando l’importo non elevato, ne ha riconosciuto l’importanza per le fasce meno abbienti della popolazione.

L’associazione, elaborando dati Istat, ha appurato che ogni giorno un milione e 200.000 persone utilizzano il treno, un milione e 900.000 salgono a bordo di tram e autobus e un milione e mezzo sceglie pullman o corriere. A livello regionale, l’area nella quale il trasporto pubblico è più utilizzata è quella della Lombardia (1.025.000 persone al giorno), seguita dal Lazio (773.000).  

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