Sabato 20 Aprile 2024

Bonus pagamenti Pos in arrivo per ristoranti (e non solo). Come funziona lo sconto

Allo studio un decreto per sostenere i settori più colpiti dal Covid: ma non si potrà pagare in contanti. Fondo da 2-3 miliardi

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Il Piano Cashless, uno degli obiettivi della manovra 2020 pre-Coronavirus, potrebbe, con tutta probabilità, rispuntare nel decreto legge di agosto come leva per sostenere i consumi ridotti al lumicino, conservando, però, anche la funzione originaria di misura anti-evasione. Sul piatto verrebbero messi 2-3 miliardi di euro per incentivare gli acquisti con carta di credito e Pos di beni e servizi in comparti duramente colpiti dalla crisi: bar, ristoranti, ma anche elettrodomestici e abbigliamento.

L’incentivo potrebbe passare attraverso uno sconto sull’Iva, ma anche col meccanismo del cashback, la restituzione sul conto corrente del contribuente di una quota dei pagamenti effettuati. Addirittura fino a 2 mila euro l’anno, ha ipotizzato a suo tempo il premier Giuseppe Conte, a proposito del cosiddetto bonus Befana, perché il rimborso arriverebbe a inizio anno sulle spese di quello precedente.

La pandemia ha fatto rinviare, a marzo, sia la lotteria degli scontrini (che doveva partire a luglio) sia l’attuazione del Piano a favore dei pagamenti elettronici tracciabili e, dunque, contro l’uso del contante, il cui tetto è stato abbassato, comunque sia, dal primo luglio. Col provvedimento in cantiere, dunque, un capitolo di quella operazione complessiva verrebbe rilanciato. Verrebbe introdotto un super-bonus per un totale di circa 2-3 miliardi di euro da restituire a chi paga con le carte nei settori che necessitano di maggiore sostegno e che potrebbero coincidere anche con quelli individuati a suo tempo come i settori a maggiore rischio evasione: ristoranti e bar, ma anche artigiani, elettricisti, parrucchieri. A questi si aggiungerebbero i comparti dei beni durevoli. Sono da definire, però, tetti di spesa e percentuali e modalità di incentivo: con una card o con rimborsi direttamente sull’estratto conto del cliente.

Già nei giorni scorsi il viceministro all’Economia Laura Castelli aveva annunciato alle associazioni dei ristoratori la volontà di introdurre un bonus sui consumi, insieme con nuove di misure di sostegno al settore: dalla proroga dell’esenzione della Tosap a un fondo per di garanzia per gli affitti. L’idea di aiutare gli esercenti si incrocia con quella del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di sostenere i centri storici delle città d’arte, semi-deserti per l’assenza dei turisti stranieri, ma anche per il persistere dello smart working diffuso. Anche il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha lanciato, a sua volta, la proposta di un fondo da un miliardo per la ristorazione che dia sostegno a tutta la filiera del Made in Italy, con un bonus da 5mila euro a esercizio per l’acquisto di prodotti agroalimentari italiani.

Sempre sul fronte del provvedimento in arrivo, la maggior parte delle risorse disponibili (circa 13 dei 25 miliardi di euro) sono destinate al pacchetto lavoro. In primo piano la proroga selettiva (solo per i settori con fatturati falcidiati, mentre negli altri casi sarebbe a pagamento) della cassa integrazione, abbinata al prolungamento fino alla fine dell’anno del blocco dei licenziamenti. Con più di un’eccezione: in caso di chiusura definitiva o fallimento delle aziende, ma anche in presenza di accordi tra imprese e sindacati per l’esodo volontario.

 

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