Bonus mobili, ristrutturazione e altri: cosa cambia da gennaio per la casa. Guida semplice

Oltre al Superbonus, sono una decina le agevolazioni che riguardano l'abitazione. La detrazione per l'acquisto di mobili verrà dimezzata da 5mila a 2.500 euro

Bonus casa: ecco quali scadranno con l'anno nuovo

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Roma, 8 dicembre 2022 - Tutta l’attenzione si concentra, come è ovvio visto l’ammontare delle risorse, sul Superbonus, che dovrebbe scendere dal 110 al 90%. Ma, in quest’ultima parte dell’anno, è incerto il destino anche di altri bonus.

Sono almeno 10 le agevolazioni dedicate alla casa che verranno probabilmente modificate dalla Legge di Bilancio. Anche perché molte scadono con la fine dell’anno, mentre per altre sono già in programma dei cambiamenti delle regole. Altre misure ancora, invece, rimarranno in vigore senza grosse modifiche. Tra queste rientrano alcune delle detrazioni più usate dagli italiani. Si tratta del bonus ristrutturazioni ordinario al 50% e l’ecobonus al 50 e al 65% (utilizzato, tra le varie cose, anche per la sostituzione di caldaie e infissi) che andranno avanti per tutto il 2024. La manovra 2022, infatti, aveva già prorogato per più anni diversi sconti come, ad esempio, l’ecobonus per lavori di ristrutturazione globale degli edifici (con percentuali fino al 75%). Ma erano state rinviate le scadenze anche del sismabonus (fino all’85%), dello sconto dedicato ai lavori combinati di messa in sicurezza antisismica ed efficientamento energetico (fino all’85%) e del bonus verde al 36%.

Per quanto riguarda il bonus mobili, rimarrà in vigore anche l’anno prossimo ma con alcuni importanti cambiamenti che penalizzeranno i contribuenti. Se l’agevolazione non subirà nessuna sforbiciata - rimane infatti la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (da collegare sempre a un lavoro di ristrutturazione) - il limite di spesa sarà abbassato. Da gennaio 2023, il tetto massimo per potervi accedere scenderà da 10mila a 5mila euro, con la conseguenza di tagliare anche lo sconto, che passa infatti da 5mila a 2.500 euro. Il limite fissato a 5mila euro rimarrà anche per il 2024.

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I bonus che andranno in pensione nel 2023

Ma sono molte le agevolazioni che verranno mandate in pensione con l’anno nuovo. Tra quelle più importanti c’è sicuramente il bonus facciate, già dimagrito dal 90% del 2021 al 60% di quest’anno, e che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, non sarà rinnovato dalla Legge di Bilancio. Entro dicembre andranno effettuati tutti i pagamenti per mantenere la detrazione al 60%.

Stesso discorso per il bonus barriere architettoniche al 75%. Questa detrazione Irpef o Ires dedicata alla realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici esistenti scadrà il 31 dicembre. Sarà possibile sfruttarla solo per pochi giorni ancora per fare lavori come rampe, ascensori e piattaforme elevatrici. Questi interventi, però, possono rientrare nel nuovo Superbonus al 90%.

I bonus che cambiano

Si prepara, invece, a cambiare il sismabonus acquisti, dedicato a chi compra da imprese immobili che sono frutto di una demolizione con ricostruzione. Fino al 31 dicembre ci sarà l’agevolazione al 110% per i rogiti che rispettino alcune condizioni, come la sottoscrizione di un preliminare di vendita entro il 30 giugno scorso e il pagamento di acconti con lo strumento dello sconto in fattura. Dal primo gennaio e per tutto il 2024, poi, resterà in vita in versione light, con la detrazione al 75 o all’85%.