Bonus benzina 2022, come funziona e a chi spetta: la circolare dell'Agenzia Entrate (pdf)

Rivolto al settore privato: vale anche per le ricariche delle auto elettriche. Le istruzioni per i datori di lavoro

Benzina (Ansa)

Benzina (Ansa)

Roma, 15 luglio 2022 - Novità sul bonus benzina 2022: una circolare dell'Agenzia delle Entrate (la numero 27/E), pubblicata il 14 luglio chiarisce i dettagli del benefit introdotto con il decreto Ucraina  n°21/2022, convertito nella legge n°51/2022 al fine di indennizzare i lavoratori dei maggiori costi sostenuti con il caro carburante: la circolare contiene le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare i buoni ai propri dipendenti. A chi spetta il bonus? Chi lo pagaQuando arriva? Ecco quello che c'è da sapere.

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A chi spetta?

Originariamente la misura era rivolta alle aziende private ma nella versione finale della norma sono contemplati tutti "i datori di lavoro privati" che vogliano usufruirne, compresi dunque i titolari di studi professionali, di attività commerciali e gli autonomi con personale dipendente. I beneficiari sono dunque i dipendenti del settore privato. La circolare del 14 luglio precisa che sono esclusi i lavoratori pubblici, di tutte le amministrazioni, compresi scuole, enti statali, regionali, comunali, Università, Camere di commercio, e così via, persino il CONI. 

Ci sono limiti di reddito?

A differenza del bonus 200 euro per i redditi fino a 35mila euro, il bonus benzina "non pone alcun limite reddituale per l’ammissione al beneficio".

Chi paga il bonus e come funziona

Il bonus benzina è a carico del datore di lavoro che lo eroga automaticamente, senza bisogno di richiesta da parte del dipendente. Il Sole 24 ore spiega che i datori, con l’esclusione del comparto pubblico, hanno la possibilità di cedere ai loro dipendenti buoni benzina o analoghi titoli per un valore massimo di 200 euro per ciascun lavoratore. Il datore non è dunque obbligato a dare l'incentivo ma è indubbio che il bonus garantisce dei vantaggi (vedi sotto) anche per lui. Il benefit può essere corrisposto, con differenzi modalità, "a titolo gratuito, alla stregua di liberalità ovvero per previsione contrattuale, attraverso un accordo collettivo o un regolamento aziendale", spiega sempre Il Sole. Il datore ha la possibilità di cederli in un unica tranche oppure in più rate. 

Importante: si chiama buono benzina ma si applica a tutte le tipologie di rifornimenti (diesel, Gpl) e vale anche per le ricariche delle auto elettriche. Questo, si legge nella circolare, al fine "di non creare ingiustificate disparità di trattamento fra differenti tipologie di veicoli". 

Quando arriva e come viene erogato

I buoni in esame possano essere erogati dal datore di lavoro sin da subito, specifica la circolare. Il buono carburante va corrisposto "nel corso dell’anno 2022 e nei primi 12 giorni dell’anno 2023, indipendentemente dal loro utilizzo in periodi successivi". I buoni benzina possono essere ceduti  anche per finalità retributive. In questa ipotesi, l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in "esecuzione dei contratti aziendali o territoriali", nel rispetto della normativa prevista, per i premi di risultato.

I vantaggi fiscali

Il bonus ha imporanti benefici fiscali: per il datore costituisce un costo netto. Per il lavoratore non concorre a formare il reddito. Rientra infatti nell'ambito di applicazione della norma secondo cui non fanno reddito benefit "di importo non superiore, nel periodo d’imposta, a euro 258,23". Peraltro i buoni benzina sono un istituto a sé stante rispetto ad altri benefit. Sintetizzando: perché siano esente da tassazione, beni e servizi erogati dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente "possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 258,23 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina)". 

La circolare in Pdf