Bonus baby sitter, come funziona e gli importi. Ecco la guida

I vantaggi per i genitori previsti dal Decreto rilancio: le risposte a tutti i dubbi

Il bonus baby sitter prevede anche i servizi dei centri estivi

Il bonus baby sitter prevede anche i servizi dei centri estivi

Roma, 8 giugno 2020 - Attraverso gli ultimi decreti il Governo ha modificato i criteri, le somme, le modalità di richiesta e di pagamento, da e per le famiglie, per i cosiddetti servizi di baby sitting. Mentre con l’erogazione di marzo le famiglie in cui sono presenti minori di dodici anni potevano pagare esclusivamente la baby sitter, le nuove norme prevedono un’indennità anche per chi usufruisce dei servizi dei centri estivi, dei centri per le famiglie o degli asili nido. La somma del bonus raddoppia, da 600 a 1200 euro, ma chi ne ha già usufruito in marzo potrà arrivare solo alla cifra complessiva di 1200 euro. La richiesta va presentata in via telematica all’Inps, e può passare anche da un patronato. Il versamento non sarà più necessariamente sul Libretto Famiglia ma direttamente in conto corrente. 

La misura

Per sostenere le famiglie nella cura dei figli durante l’emergenza Coronavirus – che ha comportato la chiusura di scuole e asili – il governo ha inserito tra le misure approvate prima con il Dl Cura Italia e poi con il Decreto Rilancio, il bonus per i servizi di baby sitting. Il primo bonus, nel «Cura Italia», prevedeva un sussidio fino a 600 euro (elevabili a 1000 per il personale sanitario, della sicurezza, della difesa e del soccorso). Il secondo, previsto dal Dl Rilancio, è stato raddoppiato a 1200 euro (2000 per medici, infermieri, etc).

Come funziona

In base alle circolari emesse dall’Inps (www.Inps.it), in armonia con i decreti, il bonus baby sitting può essere richiesto in alternativa all’altra misura introdotta per favorire i genitori nell’assistenza dei figli, ovvero il congedo parentale Covid, che il decreto Rilancio ha prolungato di altri 15 giorni (in tutto 30 complessivi fra i due genitori) fino al 31 luglio. In entrambi i casi, bonus baby sitting o congedo parentale (retribuito al 50%) riguardano i lavoratori dipendenti, gli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dall’Inps, i lavoratori autonomi iscritti alle Casse professionali e alle loro gestioni separate.

I requisiti

Il bonus baby sitting va richiesto all’Inps (anche da chi appartiene alle casse private di autonomi e professionisti) dai genitori che abbiano figli minori di 12 anni. Il vincolo dell’età decade per figli con disabilità. Uno dei due genitori (anche adottivi e/o affidatari), per avere diritto al bonus, non deve risultare percettore dell’indennità Naspi o di un altro strumento di sostegno al reddito, né essere disoccupato o non lavoratore alla data della presentazione della domanda. Il bonus non è compatibile con quello asilo nido.

Gli importi

Il prolungamento col Decreto Rilancio del bonus ha visto anche il suo raddoppio da 600 a 1200 euro (1000 e 2000 per le categorie speciali). Chi non avesse richiesto il primo bonus può fare domanda per il secondo. La stessa possibilità è concessa anche a chi ha già chiesto e ottenuto il primo bonus. In un caso o nell’altro però il tetto è fissato a 1200 euro (2000). Quindi chi avesse già incassato 600 euro ne potrà avere al massimo altri 600. Il bonus può essere utilizzato per uno o più figli minori di 12 anni (salvo le eccezioni).

La domanda

Il bonus va richiesto entro il 31 luglio per via telematica. L’Inps ha attivato sul suo portale il servizio (Bonus servizi di baby sitting) per inoltrare le domande anche per il secondo bonus. Per utilizzare il servizio occorrono Pin Inps (sono state semplificate le procedure per richiederlo), identità digitale Spid, carta d’identità elettronica 3.0 o la Carta nazionale dei servizi. La domanda può essere fatta al contact center (803164 da rete fissa con chiamata gratuita, 06164164 da rete mobile a pagamento) o attraverso un patronato.

La novità

Il primo bonus serviva solo per il pagamento dei servizi di baby sitter. Il nuovo può essere richiesto anche per le rette di frequenza dei figli ai centri estivi (spazi gioco, ludoteche, prima infanzia, attività diurne) e per servizi integrativi per l’infanzia (centri per famiglie, asili nido, centri di aggregazione sociale). Il genitore dovrà allegare alla domanda l’iscrizione a centri e strutture (indicando ragione sociale e partita Iva, ricevute, fatture, ect), i periodi (fino al 31 luglio, con un minimo di una settimana) e il costo sostenuto o previsto (c’è tempo fino al 31 dicembre per l’invio della rendicontazione delle spese).

L'erogazione

Il primo bonus baby sitting veniva pagato attraverso il Libretto di Famiglia Inps. Il Libretto serve per vedersi accreditato il bonus e trasferire le somme, con un compenso orario di 10 euro comprensivo dei contributi, alla baby sitter. Era vincolante solo l’iscrizione al Libretto Famiglia. Il nuovo bonus prevede invece la possibilità di farsi erogare la somma relativa al pagamento del centro estivo sul proprio conto corrente o libretto postale e bancario e su una carta prepagata (indicando l’Iban) o con bonifico domiciliato presso le Poste. 

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